Assegno sociale: importo 2020 e modalità di richiesta Inps

Come e a chi richiedere l’assegno sociale: quali novità nel 2018?

Dal 1996 la pensione sociale è stata sostituita nella denominazione con la definizione di assegno sociale. Questa scelta è stata fatta dal momento che non si può in realtà parlare di una vera e propria pensione, considerato che non costituisce un diritto acquisto. Una volta venute meno le condizioni per la sua erogazione il pagamento viene sospeso.

Chi può richiederla?

La definizione di assegno sociale sta ad indicare in modo inequivocabile che chi può richiederla deve avere una necessità che abbia carattere “sociale/assistenziale” ovvero che si trovi in una situazione economica disagiata ed abbia raggiunto l’età minima che viene modificata in funzione dell’aspettativa di vita periodicamente.

Va sottolineato il fatto che non si tratta di una prestazione che viene effettuata in automatico ma è subordinata ad una richiesta, che viene poi vagliata per controllare che sussistano i requisiti minimi necessari. Questa valutazione e controllo vengono ripetuti annualmente.

Quindi, in modo molto sintetico, per poter richiedere l’assegno sociale (condizione che vale nel 2016 così come valeva nel 2013, ecc) si devono avere due tipi di requisiti:

  • raggiungimento dell’età minima prevista dalla legge dell’età pensionabile;
  • non avere un reddito superiore a quello stabilito annualmente.

Requisiti reddituali: come si calcolano?

Per valutare se effettivamente ci sia una condizione di disagio sociale che ne giustifichi un intervento statale, si controllano tutti i redditi che sono percepiti dai membri dello stesso nucleo del richiedente. I redditi sono cumulati, ma nel calcolo non vengono considerate alcune voci, che sono:

  • gli assegni riconosciuti ai combattenti della guerra del 15-18;
  • importi, come arretrati o simili, che sono percepiti da chi ha svolto attività lavorativa all’estero;
  • il Tfr (vedi anche la Prescrizione del Tfr)
  • il reddito prodotto dall’abitazione principale;
  • le competenze che vengono assoggettate alla tassazione “separata”;
  • l’assegno di “accompagno” o indennità di accompagnamento.

Tale calcolo, basato sui redditi familiari, può portare a tre situazioni:

  1. nessun diritto all’assegno sociale;
  2. diritto all’assegno in toto;
  3. diritto al pagamento dell’assegno sociale parziale.

Quest’ultimo viene calcolato sottraendo al totale che verrebbe pagato come assegno totale all’anno, l’importo del reddito percepito dal richiedente e poi diviso per 13 mensilità. Se oltre al richiedente c’è anche il coniuge che percepisce un proprio reddito, si usa lo stesso meccanismo, ma con l’importo massimo annuale dovuto per l’assegno che viene moltiplicato per due.(Vedi anche Prestiti per pensionati)

Modalità di richiesta e importo

La richiesta può essere fatta tramite l’assistenza di Caf e Patronati, che svolgono il servizio gratuitamente. Oppure si può procedere all’invio della domanda per via telematica, tramite il sito dell’Inps (ci si può avvalere dell’assistenza del numero verde Inps). L’importo dell’assegno sociale, così come l’età pensionabile, viene ritoccato di anno in anno. In tabella riportiamo esempi relativi agli ultimi tre anni:

Anno

Età minima per richiesta

Limite reddito

Importo assegno sociale
2014
65,3
€5.818,93
€447,61
2015
65,3
€5.830,76
€448,52
2016
65,7
€5.824,91
€448,07

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