Prestiti autonomi: cosa valutare per non rischiare?

Finanziamenti per autonomi: istruzioni per l’uso

L’attività di “impresa” è valutata con un grado di rischio sempre molto elevato dalle banche, ed essendo alla base delle attività svolte dai lavoratori autonomi, diventa molto semplice comprendere le ragioni per le quali, senza garanzie valide, in sostituzione di una buona situazione reddituale, non si ha praticamente alcuna possibilità di ottenere dei prestiti (vedi anche I vantaggi del finanziamento online).

Possibili prestiti per autonomi senza garanzie

Il reddito considerato è quello relativo all’esercizio dell’attività dell’ultimo biennio. Per le start up la situazione si complica, così come nel caso di quegli autonomi che risultano segnalati o addirittura protestati (vedi anche Protesto cambiali).

Ferme restando le possibilità classiche, offerte in primis dai prestiti cambializzati, restano però anche alcune alternative interessanti, che passano per fondi di garanzia, oppure per le forme atipiche come il prestito d’onore. A queste si aggiungono le proposte nate per far fronte alle emergenze in modo specifico, come ad esempio il “prestito della speranza”.

In questi casi infatti, venendo coperto lo spazio delle garanzie da terzi soggetti, di fatto l’imprenditore, il professionista, o in generale il lavoratore autonomo, non dovrà prestare una garanzia personale, riuscendo a far passare in secondo piano cause altamente ostative come il protesto o anche semplicemente la segnalazione come cattivo pagatore.

Convengono le proposte specifiche?

Soprattutto alcune finanziarie si presentano come altamente specializzate nei confronti dei lavoratori autonomi. Difficilmente però le condizioni economiche praticate sono veramente vantaggiose, peccando spesso di qualche punto percentuale in più rispetto ai più classici prestiti bancari, che non necessariamente sono più complicati da ottenere.

Importante!
Per riuscire ad avere condizioni più valide, la via migliore è quella delle convenzioni, facendo attenzione ai limiti di tempo di dilazionamento di cui si può usufruire e soprattutto alle finalità, con le quali vanno impiegati i prestiti ottenuti (fermi restando anche i limiti di importo che sono estremamente variabili, in funzione di tutti gli altri fattori da considerare)..

Per conoscere se esistono delle convenzioni per la propria posizione bisogna rivolgersi alla propria associazione di categoria, ordine, ecc. Anche se spesso le convenzioni rimandano alle banche che le hanno stipulate, per conoscere nel dettaglio le condizioni economiche, anche se solamente a titolo informativo, bisogna farsi rilasciare il foglio informativo, o qualsiasi altro documento ufficiale, riportante tutte le condizioni legate alla specifica convenzione, focalizzando l’attenzione su quelle clausole che possono far perdere tutti i vantaggi economici altrimenti ottenuti.

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