Bonus mamma 2020 – Come e quando richiedere il pagamento

Bonus mamma domani: requisiti, tempi e modalità di richiesta 2018

Il bonus mamma domani prevede l’erogazione di 800 euro in una sola soluzione. Questo contributo non va a formare il reddito imponibile e non cambia lo stato di disoccupazione della mamma beneficiaria. Si tratta di un contributo che spetta alle madri che hanno o avranno un figlio a partire dal 1 gennaio 2017. Gli 800 euro vengono erogati direttamente dall’Inps.

Requisiti

Entrando nello specifico, il bonus mamma domani può essere richiesto dalle mamme che sono in stato di gravidanza e che abbiano compiuto il settimo mese (inizio ottavo mese) di gravidanza o che adottino o prendono in affido un bambino. Si rivolge inoltre a tutte le mamme italiane, comunitarie ed extra comunitarie che siano dotate del permesso di soggiorno di ‘lungo periodo’ in corso di validità. Si estende anche alle mamme non comunitarie che abbiano riconosciuta la condizione di rifugiato politico e di assistenza sussidiaria. In sintesi bisogna essere cittadini italiani e/o residenti in Italia.

Dal momento in cui si matura il diritto si ha al massimo un anno di tempo per farne richiesta, e dopo tale termine il diritto decade. Quindi al massimo la domanda va fatta entro un anno dalla nascita o dalla data di adozione o di affido del bambino che dà diritto al bonus. L’unica eccezione riguarda il periodo che va dal 1 gennaio 2017 al 4 maggio 2017: per gli eventi che si sono verificati in questo orizzonte temporale. In tale periodo, infatti, non vi è stata la possibilità di effettuare la richiesta dato che la procedura telematizzata obbligatoria è partita proprio dal 4 maggio. Questa sarà considerata la data da cui far decorrere l’anno (quindi anche chi è nato ad esempio il 5 gennaio, avrà tempo un anno a partire dal 4 maggio). Gli 800 euro valgono per bambino e non per singolo evento.

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Come si richiede?

Va compilato l’apposito modulo di richiesta. Se la domanda viene rivolta direttamente all’Inps bisogna aver richiesto innanzitutto il pin dispositivo per entrare nell’area riservata dell’ente, entrare nella sezione della modulistica e seguire la procedura guidata. Se invece si vuole ottenere assistenza ci si può rivolgere ai Caf e patronati che dovranno essere abilitati all’uso del canale telematico. Infine si può fare la domanda anche usando i numeri dell’Inps che sono:

  • 803 164 del contact center (senza costi se si chiama da telefono fisso);
  • 06 164 164 che può essere contattato chiamando con cellulare.

La domanda va accompagnata dalla documentazione attestante e comprovante l’evento. Quindi in caso di gravidanza, al termine del settimo mese bisogna farsi rilasciare un certificato da un medico del servizio sanitario che attesti lo stato di gravidanza, il mese e la data presunta del parto (non sarà di contro necessario fornire la documentazione dell’avvenuto parto). Qualora la gravidanza non giungesse al termine si dovrà darne prova con certificazione medica dell’avvenuta interruzione di gravidanza.

Nel caso di una gravidanza plurima oltre alla presentazione della domanda si dovrà poi presentare una documentazione attestante il numero e i dati anagrafici dei bambini nati dal parto gemellare. In caso di adozione o affido dovrà essere allegata la documentazione relativa al decreto del tribunale dei minori.

Documenti necessari

La procedura è interamente telematica quindi non prevede la compilazione di una modulistica cartacea. Ciò non esime dall’esibizione di documenti obbligatori che devono essere allegati, ed in alcuni casi integrati successivamente. La consegna dei documenti da allegare può avvenire con consegna ad uno sportello Inps oppure con invio di lettera raccomandata A/R. I documenti sono:

  • certificato di gravidanza. Questo deve essere consegnato in busta chiusa con la dicitura riportata sulla busta “Documentazione domanda di Premio alla nascita – certificazione medico sanitaria” e dovrà essere indicato anche il numero di protocollo. Va consegnato l’originale oppure nei casi previsti anche una copia autenticata;
  • numero di protocollo del certificato rilasciato dal medico SSN o Asl;
  • eventuale codice esenzione da M31 a M42 applicabile solo alle madri non lavoratrici

Alcune informazioni potranno essere autocertificate ma in caso di richiesta di conferme e accertamenti da parte dell’Inps bisognerà avere la documentazione che ne dimostri la sussistenza. Ciò riguarda:

  • il parto già avvenuto;
  • la data di ingresso in famiglia (per adozione o affido);
  • il permesso di soggiorno (che deve riportare tutti i dati relativi al permesso per consentire i controlli con le autorità).

Come si ottiene il pagamento?

Al momento di fare la domanda dovrà essere indicata anche la modalità di pagamento che si preferisce. In tutti i casi non è prevista la possibilità di ritiro dell’assegno presso le sedi Inps (vedi anche Assegno sociale). Si potrà scegliere la domiciliazione postale dell’assegno che non richiede l’indicazione di un Iban. Mentre in tutti gli altri casi sarà necessario essere titolari di un rapporto dotato di Iban che potrà essere scelto tra le seguenti opzioni:

  • carta prepagata con Iban (non ha importanza che non sia abilitata ai bonifici in uscita è sufficiente che sia abilitata ai trasferimenti in entrata);
  • conto corrente bancario;
  • conto corrente postale;
  • libretto postale.

Se si sceglie l’opzione con accredito tramite Iban bisognerà anche inviare il modello SR163 . L’invio andrà fatto online tramite l’apposita funzione.

Cosa fare in caso di ritardi?

Il volume di domande che arriva all’Inps può causare dei ritardi. Per sapere in che stato di lavorazione è la propria richiesta si deve entrare nell’area personale dell’Inps con pin dispositivo (le informazioni si trovano nella stessa sezione in cui è stata inoltrata la domanda del bonus mamma domani) o rivolgersi al Caf che ha seguito la pratica. L’Inps non può fornire questo tipo di informazioni tramite le sue sedi territoriali, avendo scelto l’impiego del canale interamente telematico.

Se si teme che la propria domanda sia incompleta si può stare tranquilli ed attendere che l’Inps si faccia vivo. Infatti eventuali errori di compilazione o documentazione mancante non portano al rigetto automatico della domanda, ma ovviamente bisogna attendere i tempi che impiegherà l’Inps per contattare le persone interessate.

Proprio per ridurre al minimo i possibili ritardi nel pagamento degli 800 euro si consiglia di farsi assistere nella compilazione e invio della domanda.

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