Debiti con il Fisco – Ecco cosa fare

Troppi debiti con il fisco: quali alternative al pignoramento?

I motivi per cui ci si può trovare in una spiacevole situazione debitoria con il Fisco sono tanti, considerando il fatto che si tratta anche di debiti ereditabili (se si accetta l’eredità) e che si verrà liberati dall’obbligo del loro rimborso solo in caso di avvenuta prescrizione o decadenza.

E’ quindi importante individuare, tra le possibili alternative a disposizione per risolvere il problema, quella meno gravosa e più tempestiva, onde evitare di aggravare ulteriormente la propria posizione con pignoramento ed espropriazione di beni.

Beni non pignorabili

Non tutti beni sono pignorabili.Ci sono infatti dei beni che, in funzione di particolari condizioni, in linea di massima non possono essere aggrediti per ottenere il pagamento delle cartelle esattoriali da parte del fisco, come ad esempio la casa: se si possiede un’unica abitazione che è anche l’abitazione principale, nella maggioranza dei casi questa non può essere pignorata.

Non ci può essere pignoramento neppure se:

  • si hanno altre quote di immobili di valore inferiore a 120 mila euro ed il fisco vanta un credito inferiore a tale cifra;
  • il debito non supera i 20 mila euro.

Lo stipendio o la pensione non sono pignorabili, ma solo in quote che sono pari a:

  • 1/10 per importi fino a 2.500 euro;
  • 1/7 per stipendi compresi tra 2.500 e 5 mila euro;
  • un quinto per le somme superiori ai 5 mila euro.

E comunque per le pensioni è pignorabile solo la quota eccedente 3 volte la pensione minima sociale.

Ricordiamo infine che anche le polizze vita e la metà di un conto cointestato non possono mai essere toccati dal fisco.

Rateizzazione

Passiamo ora a vedere cosa fare per alleggerire le difficoltà economiche in caso di debiti con il fisco partendo dalla possibilità di rateizzare le cifre dovute.

Sono previsti due piani di rimborso a rate: uno ordinario e uno straordinario. Il primo può avere una durata massima di 72 rate, mentre il secondo può arrivare fino a 120 rate. In entrambi i casi, se non si pagano più di 5 rate anche in modo non consecutivo si perde il diritto alla rateizzazione precedentemente accordata.

L’importo da rateizzare non incide sull’accesso alla durata massima di 120 mesi che si basa invece sulla dimostrazione della reale difficoltà nel rimborsare i debiti con Fisco attraverso, ad esempio, il certificato ISEE. L’accesso alla rateizzazione ordinaria può avvenire:

  • fino a 60 mila euro (da restituire entro le 72 rate) anche on line senza dover allegare documenti specifici;
  • per importi superiori ai 60.000€ bisogna allegare come documenti l’Isee
  • e passare per un ufficio disponibile sul territorio.

I moduli da compilare e inviare per la richiesta di rateizzazione sono:

  • R1 per l’ordinaria inferiore a 60 mila euro;
  • R2 per l’ordinaria superiore a 60 mila euro;
  • R4 se si vuole l’accesso alla rateizzazione fino a 120 mesi (da utilizzare anche per richiedere la proroga).


Se nel frattempo la situazione economica peggiora, dopo aver ottenuto la rateizzazione si può richiedere una proroga fino a 120 mesi, dando comunque prova del peggioramento e della reale situazione economica personale.

La rottamazione

Fino al 31 Luglio 2019 è stato possibile procedere alla richiesta della rottamazione delle cartelle esattoriali. La richiesta poteva essere fatta direttamente andando nella funzione ‘Fai da te’ presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure con l’assistenza di un commercialista o di centri di assistenza fiscale. Scegliendo la procedura on line si doveva compilare l’apposito form alla pagina preposta del sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate oppure si poteva inviare la domanda all’indirizzo mail pec della Direzione Regionale dell’Agenzia delle entrate-Riscossione di riferimento, ricordandosi di allegare anche un documento di identità non scaduto.

Entro il 31 Ottobre 2019 si sarà ottenuta la risposta sull’accettazione o rifiuto della rottamazione stessa. Tuttavia se non si onora il pagamento del numero delle rate indicato in fase di domanda (da una a un massimo di 5) si perde il diritto all’agevolazione rappresentata dalla mancanza del pagamento di sanzioni ed interessi di mora.

Con i prossimi decreti del governo sapremo se anche nel 2020 sarà possibile procedere alla rottamazione delle cartelle esattoriali insolute e con che modalità e scadenze.

Conclusioni

Per individuare la via più efficace e meno gravosa per risolvere la propria situazione debitoria con il Fisco può essere opportuno richiedere l’assistenza di personale qualificato (commercialista, fiscalista o società che difendono i debitori). Il consulente, infatti, potrà in primis valutare se ci sono delle somme andate in prescrizione oppure ‘non notificate’, e muoversi di conseguenza cercando di ridurre gli importi da pagare perché siano sostenibili. A tal fine valuterà attentamente l’estratto di ruolo dell’assistito, che può essere richiesto direttamente online (previa autenticazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate) oppure da sportello.
In seguito, si riceverà assistenza in tutte le fasi di richiesta, rateizzazione e rimborso.

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