Finanziamento auto senza busta paga: come fare?

Acquistare un auto a rate senza busta paga: le possibili soluzioni

L’acquisto di un’auto può prevedere l’impiego di somme elevate, che dovrebbero sempre corrispondere al valore del ‘bene da acquistare’ in funzione delle proprie disponibilità economiche. Ha quindi senso chiedere se e come sia possibile procedere all’acquisto anche con un finanziamento finalizzato senza busta paga?
Sicuramente sì, soprattutto per i lavoratori autonomi e per tutti quei tipi di lavoro che non prevedono il rilascio di una busta paga, pur rimanendo nell’ambito di un ‘reddito dimostrabile’. Negli altri casi, a meno della presenza di un garante, la situazione si può invece fare molto complessa. Ecco perché.

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Prestito bancario o soluzioni alternative?

Una banca non ammetterà mai di prendere in considerazione l’ipotesi di concedere delle forme di finanziamento se non si ha un reddito dimostrabile. Ma è sempre realmente così? La propria banca, se il rapporto con il cliente è molto buono e fondato sulla correttezza portata avanti nel corso di alcuni anni, può proporre delle soluzioni “alternative”, mostrando una maggiore e migliore flessibilità di giudizio (e ciò vale per la maggior parte della banche da Catania a Bolzano). Un discorso che in alcuni casi può valere anche per un finanziamento auto senza busta paga.

Come funziona e che cosa serve?

L’acquisto di un’auto può avvenire infatti con un prestito finalizzato o personale, ma in entrambi i casi sono necessarie delle garanzie, che partono proprio, a quella reddituale. Nessun problema se si svolge un lavoro senza busta paga (come nel caso di lavoratori autonomi, imprenditori, ecc), anche se il reddito preso in considerazione deve essere generalmente relativo ad almeno gli ultimi due anni, mentre per i dipendenti è sufficiente l’ultima busta ed eventualmente il cud o 730.
Ovviamente in questo secondo caso è quasi sempre necessario anche aver superato il periodo di prova. Proprio per questo difficilmente un neoassunto riuscirà a farsi accettare una richiesta di prestito auto anche se a volte la finanziaria può accettare una dichiarazione scritta del datore di lavoro. Quest’ultimo deve comunicare l’intenzione chiara di mantenere il rapporto di lavoro oltre il periodo di prova stesso, ma si tratta di ipotesi molto soggettive e variabili in funzione dell’istituto di credito scelto.

Nel caso in cui non si dovesse rientrare in queste ipotesi, allora si può chiedere l’aiuto di un garante: auto e finanziamento intestati al richiedente, mentre come garanzia c’è il reddito del garante (che ovviamente deve rientrare tra i redditi dimostrabili).

Attenzione

L’unica cosa a cui fare attenzione è l’eventuale vincolo di parentela od il tipo di rapporto che lega il richiedente del finanziamento e il garante.In questi casi la richiesta dei prestiti (personali o non) può essere rivolta sia alla propria banca che alla finanziaria convenzionata con il concessionario.

Finanziaria o concessionaria?

Nell’indecisione è preferibile tentare prima questa seconda strada. Un concessionario fa infatti molte pratiche simili durante l’anno e per questo potrebbe avere più flessibilità nel passaggio positivo di una richiesta di finanziamento.
È comunque buona norma farsi fare più preventivi anche da parte di diversi concessionari che vendono lo stesso marchio (per esempio tutti i concessionari Fiat della propria città, il che vale sia a Catania, che a Milano, Roma o nelle piccole province). Ma attenzione: in alcuni casi la modalità scelta per l’acquisto (finanziamento oppure no) potrebbe incidere sul possibile sconto che si può ottenere sul prezzo di listino o sulla valutazione dell’usato che si vorrebbe dare indietro.

Cambiali: acquisto auto senza prestiti e senza busta paga?

La vendita di un’auto è per molti aspetti a ‘discrezione’ del concessionario. Ovviamente se questi è particolarmente “motivato” nella vendita può optare per la cessione dell’auto tramite l’emissione di cambiali o di tratte (vedi anche Cambiale tratta). Non si tratta di una via molto attuale, quanto di una modalità di dilazione dei pagamenti che è stata reintrodotta da qualche anno a questa parte (soprattutto da quando il settore dei prestiti ha registrato una lunga battuta di arresto).
Trattandosi di un tipo di finanziamento molto particolare, che non si presta a un normale confronto tra le differenti possibili proposte, bisogna fare molta attenzione all’impatto che gli interessi applicati (che comunque devono rispettare il limite imposto con la soglia anti usura) complessivamente avranno sulla rateizzazione.

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Senza anticipo e tasso zero

In un periodo in cui il settore delle auto è in una fase complicata, diverse case automobilistiche hanno ripreso ad offrire proposte di finanziamento con anticipo zero e l’applicazione di un tasso zero. Tuttavia non si deve cadere nell’errore di pensare che non si tratti di vere e proprie forme di finanziamento. Anche in queste promozioni si deve fare una richiesta formale di prestito che qualora venisse bocciata porterebbe a ritardi e segnalazioni anche nelle richieste di prestiti futuri. Non solo, la mancanza di una somma data in anticipo può sembrare vantaggiosa all’inizio, ma potrebbe complicare poi l’iter di richiesta di un finanziamento, specialmente se la propria situazione reddituale non è particolarmente solida, o se non si ha un garante con un ottimo reddito.

Conclusioni

Se si ha la possibilità di poter inserire in una pratica un garante od ancora ci si trovi nella situazione di una richiesta di finanziamento senza busta paga ma con altri redditi dimostrabili, si dovrebbe sempre preferire la strada del finanziamento alle cambiali, alla rateizzazione con assegni postdatati (modalità usata soprattutto tra privati) o ad altre soluzioni alternative meno sicure e quasi sicuramente molto più onerose dal punto di vista economico.

Di fronte alle difficoltà prima di scoraggiarsi o di rinunciare all’acquisto si può parlare con il concessionario, e capire quanta flessibilità può garantirci. E’ essenziale poi interfacciarsi con il direttore di banca della propria filiale per scoprire se ha un margine decisionale nella concessione di un prestito, in modo da valutare a 360 gradi la proposta migliore e soprattutto quella più percorribile.

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