Prestiti a pensionati: caratteristiche ed esempi pratici

Prestiti a pensionati – Quali alternative alla cessione del quinto?

L’essere titolare di una pensione non permette sempre al pensionato di accedere al mondo dei finanziamenti. Un limite che può riguardare soprattutto i prestiti personali, in quanto i pensionati generalmente:

  • non hanno possibilità di migliorare la posizione reddituale e patrimoniale (a meno che siano titolare di una pensione molto elevata, e comunque ben superiore di quella minima o quella sociale);
  • presentano un’età elevata, con conseguenti difficoltà nel garantire il rimborso del finanziamento soprattutto in caso di piani di ammortamento medio lunghi.

Il discorso si semplifica se si considera la cessione del quinto della pensione, che rientra sempre nella categoria dei prestiti personali ai pensionati, logicamente a condizione che siano rispettati i limiti previsti dalla legge. Stesso discorso per il prestito pluriennale ex Inpdap accessibile per coloro che abbiano i requisiti minimi necessari di contribuzione al Fondo Unitario. Ricordiamo che generalmente non sono considerate valide ai fini di un finanziamento le pensioni Inps pagate per assistenza o come sussidio.

esempio pensionato

Cessione del quinto della pensione: è davvero il miglior finanziamento per pensionati?

Come abbiamo premesso, la cessione del quinto in molti casi può essere la sola strada da seguire per ottenere una discreta liquidità anche se può non essere la soluzione ideale da un punto di vista economico soprattutto se la componente assicurativa rimane a carico del richiedente.
La cessione del quinto della pensione è stata introdotta nel 2012 proprio per sopperire alle difficoltà che si incontrano, al raggiungimento di una determinata età anagrafica, nel reperimento di prestiti (soprattutto di quelli personali).
E’ nota spesso anche come cessione del quinto Inps, una definizione dovuta al fatto che l’Inps ha stipulato una serie di accordi che mirano a ottenere delle condizioni meno onerose per i suoi pensionati (indipendentemente dalla categoria lavorativa di appartenenza) da parte delle banche aderenti. Ma attenzione: le convenzioni con l’Ente non hanno carattere obbligatorio (la loro sottoscrizione è facoltativa), quindi per poterne usufruire bisogna rivolgersi a una delle banche aderenti. L’elenco aggiornato dei vari istituti di credito si trova sulla pagina appositamente dedicata del sito Inps.

I prestiti per pensionati Inps ex Inpdap e non

Uno dei vantaggi che avevano solo i dipendenti e pensionati del settore pubblico, stava nell’accesso alle varie forme di prestito ad essi riservate, che permettevano di ottenere somme anche considerevoli, nonostante il raggiungimento di un’età massima abbastanza elevata, che era stata fissata a 90 anni.
Oggi i limiti di età sono stati innalzati anche da alcune banche convenzionate e non solo. Ad esempio UniCredit è disposta ad arrivare fino a 80 anni, Intesa Sanpaolo a 83 anni, e BNL fino, e non oltre, a 90 anni (Fonte: siti ufficiali Unicredit/Intesa Sanpaolo/Bnl – Data: 11 luglio 2019).
Per avere delle info aggiornate è essenziale però riferirsi alla singola banca o finanziaria, poiché anche all’interno di uno stesso gruppo finanziario i limiti di età possono essere differenti.

Come esempio possiamo considerare proprio Bnl e Findomestic (entrambe appartenenti allo stesso gruppo Bnp Paribas) per le quali abbiamo le seguenti età massime:

  • Bnl: 90 anni alla scadenza del piano;
  • Findomestic: 75 anni sempre alla fine del finanziamento.

(Fonte: Bnl/Findomestic – Data: 11 luglio 2019)
Tuttavia, anche nel caso della cessione del quinto della pensione ci sono delle limitazioni, che invece non interessano le cessioni del quinto dello stipendio. Infatti i pensionati possono ottenere somme, calcolate non sull’intera pensione, ma solo sulla parte che eccede la quota cedibile, pari alla pensione minima sociale.
Ciò porta a somme più basse, ed a un formalismo in più, dal momento che gli stessi pensionati devono munirsi del documento che permette di attestare la propria quota cedibile. Questo a meno che non ci si rivolga ad istituti di credito convenzionati con l’Ente che possono accedere telematicamente alla banca dati dell’Inps, semplificando l’iter procedurale.

esempio banche

Esempi di prestiti per pensionati

  • Banca Intesa Sanpaolo: offre il Prestito Pensionati Inps, destinato anche ai non correntisti, con un importo che può essere rimborsato fino a 120 mensilità (età massima 83 anni non compiuti alla richiesta e fino a un massimo di 85 anni al momento della scadenza del piano di ammortamento) La cifra massima richiedibile può essere compresa tra i 3600 euro e i 75 mila euro;
  • Banca UniCredit: il finanziamento può essere richiesto con scadenza entro gli 80 anni, per un importo massimo di 69 mila euro e una durata massima di 120 rate;
  • BNL: la scadenza, come detto, è entro i 90 anni, l’importo massimo è di 75 mila euro, e la durata anche in questo caso fino a 120 mensilità;
  • Quinto BancoPosta di Poste Italiane: questo finanziamento può essere richiesto da tutti pensionati Inps (anche ex INPDAP, ex iPost, ed ex Enpals) purché alla scadenza del piano di ammortamento non superino gli 84 anni. Durata da 36 a 120 mensilità (quindi età massima richiedente entro 81 anni) e importo che dipende dalla certificazione del quinto cedibile in funzione della durata, non essendo stabilita una soglia massima;
  • Compass: la cessione offerta dalla banca milanese prevede fino a un massimo di 75 mila euro richiedibili, mentre l’età massima del richiedente è pari a 79 anni.

(Fonte: siti ufficiali Unicredit/Intesa Sanpaolo/Bnl/Poste Italiane/ Compass – Data: 11 luglio 2019)

Il prestito vitalizio ipotecario

Per dare ai pensionati ancor più libertà di scelta nell’ottenere liquidità, già nel 2005 è stato introdotto il prestito vitalizio, che rispetto alle altre forme di finanziamento presenta una particolarità: il pensionato non dovrà rimborsare le rate per restituire il prestito. Se ne dovranno eventualmente occupare gli eredi, a meno che lo stesso pensionato non decida di estinguere il finanziamento in modo anticipato. Il requisiti principali sono abbastanza semplici. Nel particolare il pensionato dovrà:

  • avere già compiuto i 60 anni;
  • essere titolare di un immobile che viene dato in garanzia alla banca che eroga il prestito vitalizio.

La somma concessa viene calcolata sulla base del valore attribuito con perizia all’immobile decurtata di una percentuale prestabilita (queste percentuali cambiano da banca a banca e dipendono anche dall’età del richiedente). In base alla normativa aggiornata nel 2015 se ci sono due proprietari entrambi dovranno avere i requisiti necessari e firmare il contratto. Alcuni istituti di credito possono mettere un’altra condizione e cioè quella di informare in via ufficiale gli eredi. Ricordiamo che gli interessi matureranno sulla somma finanziata fino alla sua morte del richiedente. A questo punto la banca offrirà due possibilità:

  • rinuncia degli eredi di riscattare l’immobile dato come garanzia al prestito, quindi vendita e soddisfazione del credito;
  • riscatto dell’immobile da parte degli eredi che restituiranno la quota capitale più gli interessi maturati nei tempi previsti dal contratto.

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