Prestiti per esodati: in arrivo un prestito d’onore?

Prestiti per esodati: quali soluzioni all’orizzonte?

La situazione molto delicata in cui si trovano gli esodati lascia poco spazio all’accesso al credito privato anche per piccole urgenze, considerata l’assenza del requisito retributivo, senza il quale è necessario aggiungere forme di garanzie come cambiali e le ipoteche, con elevati rischi di insolvenza, e di perdere quindi quei pochi beni che a fatica si sono messi da parte.

Si parla di prestiti per esodati anche per cercare di sistemare il ‘pasticcio’ che la Legge Fornero ha creato, causando danni enormi per coloro che non sono più così giovani per potersi rimettere in gioco nel mondo del lavoro (dopo aver lavorato una vita o quasi), e si sono visti mettere in prepensionamento senza tuttavia aver diritto già al trattamento pensionistico.

Insomma relegati in un limbo causato dal governo Monti, al quale i governi successivi non hanno trovato ancora una soluzione, presi ancora dalle discussioni sui vari disegni di legge, tra i quali in rispolvero c’è quello del prestito d’onore per esodati, in concorrenza con il cosiddetto prestito pensionistico sostenuto dal Dem.

Il principale problema sta nell’ individuare una soluzione strutturata e non una serie di provvedimenti da approvare di anno in anno, con la necessità di trovare quindi di volta in volta una copertura finanziaria.

Come funzionerebbe il prestito d’onore per esodati?

Sulle cifre non ci sono ancora certezze, sempre che il progetto diventi legge, superando la concorrenza degli altri disegni al vaglio. Il principio di base però è abbastanza semplice: si parla di prestito d’onore perché questo verrebbe concesso senza la necessità di garanzie dirette offerte dal beneficiario/richiedente, ma con garanzia offerta dallo Stato, dall’Inps ed ipoteticamente, anche le aziende.

Nella sua formulazione originaria l’accesso doveva essere garantito solo a coloro che sono a due anni circa dalla pensione. Questi usufruirebbero da subito di un assegno mensile, che tuttavia avrebbe il carattere di prestito e non di anticipo vero e proprio del trattamento pensionistico per l’esodato.

Quest’ultimo, non appena comincerà a percepire l’assegno pensionistico, fin da subito sarebbe tenuto alla restituzione di quanto percepito “indebitamente” (nel senso che l’Inps non era tenuto a pagarlo). Ciò quindi comporta la percezione di un assegno oggi, e la rinuncia ad una parte della pensione futura (vedi anche Condizioni piccolo prestito Inpdap), con lo storno della somma che rientra nella rata da rimborsare.

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