Prestito in dollari: la forza e la debolezza dello swap

Prestiti in dollari: attenzione al tasso di cambio

Per orizzonti di una certa durata, per quanto riguarda i privati, capita che venga proposto un finanziamento in valuta, soprattutto nel caso dei mutui in franchi, in yen, in dollari, ecc. Invece le aziende hanno spesso un’opzione (vedi anche Microcredito), ed anche una possibilità concreta in più, ovvero quella del prestito in dollari, normalmente statunitensi, dato il ruolo che questa moneta ha a livello di “conversione” su una molteplicità di beni.

Cosa rende simili un mutuo e un finanziamento in valuta?

Indubbiamente si tratta del tasso di cambio, che se volge a favore del richiedente, può permettere di ridurre l’esborso. Da sottolineare come spesso sia capitato il contrario, ovvero con interessi che sono lievitati in modo spropositato, mettendo i finanziati in serie difficoltà per il rimborso.

E’ evidente che il tutto dipende dal tasso di conversione, anche se, normalmente, le banche inseriscono nei contratti dei ‘paracadute’, per cui se questo diventa troppo favorevole per il titolare del mutuo o del prestito, oltre una certa soglia il ‘tasso finito’ non scende. Per la situazione contraria invece l’esperienza insegna che le situazioni sono spesso andate fuori controllo.

Perché le aziende dovrebbero chiede prestiti in USD?

Un’operazione in cui si cerca un prestito in dollari, proteggendosi tramite la stipula di un contratto di swap, è alla base del mercato di questi strumenti finanziari, che poi per loro natura e struttura trovano compratori senza particolari difficoltà.

In fondo la stipula di un contratto di swap, trattandosi di una procedura formalizzata e regolamentata in modo abbastanza preciso e chiaro, non riserva brutte sorprese, e si deve decidere basandosi esclusivamente sul principio della convenienza.

Normalmente operazioni che prevedono la richiesta di finanziamenti tra valute differenti, si basano sulla valutazione che ciascuna parte fa sulle probabilità che la valuta scelta si apprezzi/deprezzi. Per fare le valutazioni e calcolare il possibile vantaggio bisogna andare a vedere il differenziale tra i due tassi in diverse valute (uno è a tasso variabile e uno è a tasso fisso).

Quindi sulla base dello stato del valore delle valute (molto spesso sono utilizzati proprio i dollari usa), si fa un contratto di swap, e per proteggersi dal rischio di cambio si fa copertura tramite quello di forward.

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