Prestito ipotecario: cos’è, come funziona e chi può richiederlo

Prestito ipotecario: in cosa differisce da altre tipologie di finanziamento simili?

Il prestito ipotecario punta ad offrire una strada in più a chi ha bisogno di liquidità e che come garanzia può offrire un immobile di proprietà. Ma è una scelta conveniente? Quali vantaggi e svantaggi presenta questa particolare forma di finanziamento? Per rispondere a tali domande dobbiamo innanzitutto inquadrare questo specifico prodotto finanziario cercando di distinguerlo da altre formule di finanziamento simili.

Indice

Prestito ipotecario: cos’è

Il prestito ipotecario è una particolare forma di prestito personale in cui il richiedente, anziché busta paga o garante, offre a garanzia del rimborso dell’importo ottenuto un immobile di proprietà (o più raramente beni di lusso quali ad esempio gioielli, pezzi d’antiquariato o opere d’arte) su cui viene accesa un’ipoteca(vedi anche Prestiti senza busta paga con garanzia immobile). Infatti tra i documenti che bisogna presentare, oltre a tutta la documentazione reddituale e anagrafica c’è anche quella dell’immobile sul quale iscrivere ipoteca.

E’ stato presentato come una novità rispetto al prestito vitalizio ipotecario (già concesso da tempo da banche come Bnl, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Deutsche bank) per poi essere considerato come “parente prossimo” della vendita di una nuda proprietà. Spesso invece viene confuso con il mutuo di liquidità. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

modellino di casa appoggiata su una mazzetta da 100 euro

Caratteristiche Restituzione/rimborso Requisiti
Prestito vitalizio ipotecario Finanziamento garantito da ipoteca su immobile Provvedono gli eredi alla morte del richiedente
  • Età anagrafica tra 60 anni ed età max prevista dalla banca
  • un immobile di proprietà
Mutuo di Liquidità Finanziamento garantito da ipoteca su immobile Provvede il richiedente con rate secondo il piano di ammortamento scelto
  • Età anagrafica tra 18 anni ed età max prevista dalla banca
  • un immobile di proprietà
Nuda proprietà Compravendita con l’ex proprietario che mantiene solo l’usufrutto Nessun rimborso
  • Nessun limite anagrafico
  • in base all’età del venditore si decide il prezzo

Differenza con un mutuo di liquidità

Il mutuo di liquidità non è altro che un prestito con un orizzonte temporale di medio o lungo periodo (piano di ammortamento superiore ai 5 anni), ed è assistito da garanzia di ipoteca di primo grado concessa su un immobile. Per il prestito ipotecario non c’è nessuna differenza ed anzi il testo della normativa che lo ha recentemente trattato usa le stesse identiche definizioni e richiede gli stessi presupposti e requisiti.

Quindi è lecito dire che tra il mutuo e il finanziamento con queste peculiarità in sostanza non c’è alcuna differenza evidente. Le uniche differenze le troviamo sulle percentuali di finanziabilità (che dipendono dalle scelte delle banche in piena autonomia), sull’età massima del richiedente, sulle eventuali imposte che vanno pagate, oltre che per il fatto che varie finanziarie che non erogano il mutuo di liquidità perché concedono solo prestiti, possono invece prevedere la formula del prestito ipotecario.

modellino di casa ricoperto da banconote

Differenza con la nuda proprietà

Con un contratto di nuda proprietà, anche nel caso in cui venisse perfezionato tramite la richiesta di un mutuo da parte dell’acquirente, di fatto si ha una compravendita, che trasferisce il diritto reale di proprietà dell’immobile stesso al nuovo proprietario, che lo acquisisce in modo parziale, perché al venditore rimane l’usufrutto fino alla sua morte.

Nel caso del prestito ipotecario (come anche nel mutuo), l’ipoteca non trasferisce nessun diritto di proprietà sull’immobile stesso, ma attribuisce alla banca solo il diritto di iniziare un procedimento esecutivo nel caso in cui le rate non venissero rimborsate.

Differenza con il prestito vitalizio ipotecario

Mentre per tutte le altre forme di mutuo o di prestito è il richiedente che deve rimborsare fin da subito le rate (solo in caso di eventuale decesso l’onere spetterà agli eredi) con il prestito vitalizio ipotecario il rimborso avviene da parte degli eredi al decesso del de cuius (che è anche il contraente e il beneficiario del prestito stesso). Il beneficiario del prestito, però, può scegliere di rimborsare mensilmente gli interessi e le spese, liberando gli eredi dall’obbligo del pagamento di almeno queste voci (dovranno comunque rimborsare il capitale prestato). Alla morte del beneficiario gli eredi potranno decidere se saldare il conto alla banca o lasciare che la banca trovi soddisfazione sull’immobile dato in garanzia.

A titolo informativo, recentemente la legge ha abbassato l’età minima di accesso al prestito vitalizio a 60 anni, con possibile prolungamento del piano di rimborso. Inoltre c’è stata l’eliminazione dell’obbligo della banca di iniziare un procedimento esecutivo per ottenere soddisfazione qualora gli eredi non dovessero provvedere, poiché nel contratto stesso di finanziamento è già previsto questo passaggio di proprietà che elimina i costi e le lungaggini per pignoramenti e aste giudiziarie.

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Quando conviene richiederlo?

Come per ogni finanziamento la convenienza della richiesta deve essere valutata in base alle necessità individuali. Un prestito ipotecario potrebbe tornare utile ad esempio nel caso di un richiedente senza busta paga od in generale con scarsa capacità reddituale. Stesso discorso nel caso di necessità di ingenti somme, spesso impossibili da ottenere con altre tipologie di prestito, soprattutto in caso di assenza di garanti od altre garanzie accessorie (ad esempio investimenti).

Vantaggi che possiamo ritrovare anche nel prestito vitalizio ipotecario che, ricordiamo, permette di arrivare fino ad un importo di 350.000 euro in funzione dell’immobile che varrà ipotecato.

Vedi anche: Cessione del quinto per pensionati

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