Prestito per statali: non solo Inpdap

Prestiti per dipendenti statali: sono sempre i più convenienti?

Il prestito per gli statali, almeno per un lungo periodo, ha sfruttato la cessione del quinto dello stipendio, che veniva concesso in via esclusiva (vista l’esclusione originaria operata anche nei confronti dei dipendenti privati). Trattandosi di un tipo di finanziamento voluto e in parte disciplinato dallo stesso legislatore (con poi successivi interventi del ministero attraverso numerose circolari) dimostra che la categoria dei dipendenti statali ha da sempre goduto di un trattamento agevolato. Anche successivamente all’estensione della possibilità di poter usufruire della cessione del quinto per pensionati e dipendenti privati, i dipendenti del settore pubblico hanno mantenuto dei vantaggi esclusivi (ad esempio la possibilità di non dover mettere il Tfr in garanzia).

Prestiti dedicati o in convenzione

Una delle forme più note e allo stesso tempo popolari di prestito per statali, che suscita l’invidia di quasi tutte le altre categorie, è quello dell’ex Inpdap (ora Inps), caratterizzato da vantaggi economici molto chiari ed evidenti, con tassi molto al di sotto della media praticata dalle banche e dalle finanziarie. Si tratta di una gamma di finanziamenti, che per poter essere richiesti, necessita del possesso di specifici requisiti, rientrando in quelli appositamente dedicati, e che sono soggetti anche a particolari limitazioni.

Tuttavia ciò che è dedicato, che rientra nella categoria del “prestito per statali” Inpdap, oggi non rappresenta la sola forma accessibile (meno noto ma ugualmente molto conveniente è, ad esempio, il finanziamento riservato ai dipendenti delle poste con l’ex Ipost), infatti, oltre a quelle garantite dai vari enti, ci sono i prestiti oggetto di particolari convenzioni, molto frequenti soprattutto quando si tratta di militari e dipendenti ministeriali.

Questi finanziamenti di norma nascono dall’incontro tra una banca (o un gruppo bancario) che si offre di garantire delle condizioni migliorative rispetto a quelle che vengono applicate non solo a chi non è dipendente pubblico o statale, ma anche a chi ne fa parte ma che non rientra in quella specifica convenzione. Ad esempio potrebbe interessare solo i militari che svolgono servizio in una determinata Regione o addirittura caserma. Trattandosi di “vantaggi” che derivano da accordi frutto di negoziazioni, bisogna essere sempre informati, ma anche valutare in funzione della propria situazione personale se ciò che promettono di fatto viene mantenuto.

Prestiti convenzionati per dipendenti pubblici: tassi sempre migliori?

Quando si tratta di prodotti frutto di “convenzioni” o specifici accordi si può cadere facilmente nell’errore di presumere che la convenienza sia totale e, soprattutto, presente sotto vari aspetti. Nel caso del prestito per statali però non è affatto detto che sia così, perché in generale (con o senza convenzioni) i tassi applicati, poiché legati a minor rischio, sono meno esosi.

Questo che cosa significa? Che anche in assenza di una qualsiasi convenzione, comunque rispetto a un dipendente privato, il tasso che si otterrà sarà sempre ridotto. Quindi per valutare se ci sia una condizione particolare la via più semplice rimane quella di chiedere due preventivi: uno con le condizioni standard e uno con quelle previste dalla convenzione stessa.

Ne è un esempio la cessione del quinto che, date le basse probabilità che gli impiegati statali si ritrovino nello status di disoccupati, scontano sempre tassi più bassi. Per quanto riguarda l’aspetto anagrafico, sono davvero poche le restrizioni imposte ai giovani, ma allo stesso tempo non sono previste delle agevolazioni specifiche (vedi anche Prestiti Inpdap per dipendenti pubblici). Questo porta ad un appiattimento dell’offerta e ad un’estensione indifferenziata dei vantaggi alle varie fasce di età, e di conseguenza, di anzianità di servizio.

Si possono richiedere finanziamenti per statali per avviare nuove attività?

Sia nel caso delle proposte di prestito erogate direttamente dagli enti come l’Inpdap, che in quello di banche convenzionate, si tratta sempre di forme relegabili alle tipologie “personali” o comunque per sostenere delle spese finalizzate alla salute, alla casa o a particolari eventi della propria vita, ma non all’incentivazione dell’avvio di un’attività.

Questo ostacolo si supera facilmente richiedendo un prestito personale vero e proprio (vedi anche Piccolo prestito Inpdap), che, come noto, non necessita di spiegazioni o documenti giustificativi, sempre che sia opportuno garantire con lo stipendio del proprio posto fisso l’avvio di un’attività rischiosa per sé o per qualcun altro (con i rischi di andare incontro a sanzioni ove previste o al licenziamento nelle specifiche ipotesi che lo contemplano).

Ovviamente nulla impedisce che siano richiesti dei prestiti che non siano specificatamente dedicati alla categoria, e che nel caso di avvio di un’attività, potranno sfruttare anche le semplificazioni che sono legate al microcredito.

Maggiori limitazioni o agevolazioni?

Così come esiste il rapporto tra il livello del tasso di interesse e rischio di insolvenza, esiste anche una quasi diretta correlazione tra le condizioni e le limitazioni a cui bisogna sottostare, per riuscire ad ottenere sconti più o meno apprezzabili soprattutto sui tassi di interesse. Con queste semplici indicazioni diventa quindi chiaro che:

  1. il prestito per statali Inpdap è quello che in generale offre un tasso di base più contenuto (al tasso 3,5% va aggiunto poi 0,5% per le spese di amministrazione e la quota da versare al fondo rischi per la copertura assicurativa), ma anche maggiori limitazioni sia per gli importi erogabili, che per le finalità per cui il finanziamento può essere richiesto (ad esempio ristrutturazione, acquisto casa o dell’auto, matrimonio, problemi di salute, nascita di un figlio, ecc). A riguardo fa eccezione solo il piccolo prestito ma che palesa grandi limiti di importo e di durata per i rimborsi;
  2. le convenzioni sono valide solo in determinati casi. Quindi non ci si deve affidare senza riserve, e bisogna comunque richiedere un preventivo prima di decidersi a far avanzare la domanda del prestito;
  3. non sottovalutare la convenienza e la comodità dei prestiti online. Per questa categoria può spesso venire meno l’aspetto degli accordi dedicati alla categoria nello specifico, ma sia a livello generale, che per quanto già accennato sulla tendenza ad applicare tassi di interesse più bassi, spesso rappresentano la soluzione più conveniente, con un forte risparmio complessivo. Inoltre è sempre insuperabile l’aspetto della comodità, potendo ottenere in modo facile e pressoché diretto, un preventivo, che non potrà mai avere carattere impegnativo o provocare obbligo di alcun genere.

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