Quietanza di pagamento: cos’è e come funziona

Quietanza: significato e possibili implicazioni legali

Con il termine “quietanza” genericamente si intende una dichiarazione (per la quale spesso si usano dei ‘fac simile’) che il creditore rilascia al debitore attestando l’avvenuta prestazione (può essere rilasciata per una bolla di consegna delle merci, su l’incasso di un assegno, per cambiali, affitto, ecc).

E’ importante, come requisito fondamentale, che la quietanza venga sottoscritta con firma autografa dal creditore o dal legale rappresentante. Quindi il suo significato in sintesi è quello di dare una prova dell’esecuzione di un’obbligazione (vedi anche Guida ai prestiti cambializzati a domicilio ).

Liberatoria o no: il valore “probatorio” è certo?

Nonostante la firma delle quietanze, spesso nei tribunali c’erano cause da parte dei creditori, che normalmente avvalendosi di testimoni, cercavano di dimostrare che al di là dell’avvenuto rilascio della quietanza, effettivamente quel pagamento non era stato fatto (o non era stata ottenuta la relativa prestazione), nonostante per prassi il suo rilascio avvenga proprio al perfezionamento della prestazione stessa.

Tuttavia il valore probatorio (che spesso veniva messo in discussione dalle sentenze discordanti di alcuni tribunali) è diventato certo, grazie ad una pronuncia della corte di cassazione, che ha stabilito che solo nel caso di una quietanza di pagamento ad esempio estorta con violenza o inganno, oppure nelle ipotesi di errore del firmante (ad esempio perché convinto di aver ottenuto la prestazione pattuita per poi accorgersi che invece ne aveva ricevuta un’altra), si può risolvere la questione in tribunale (vedi anche Prestito con tasso usuraio ) .

Come aumentare la ‘tutela’

Nella maggior parte dei casi, specialmente quando la quietanza si riferisce ad un titolo di credito, può essere richiesta la firma autografa autenticata del creditore. In quest’ottica sono numerosi i Comuni che si sono attivati mettendo a disposizione anche i modelli o fac-simili da utilizzare, per poi procedere all’autenticazione delle firme stesse (problemi che non sussistono quando si tratta di pagamenti fatti all’erario come gli F24, F23, ecc, ovvero con moduli che non vanno a buon fine se ci sono degli errori nei dati riportati). Nel caso del pagamento delle imposte, la quietanza di avvenuto pagamento spesso deve essere presentata per poter ottenere invece una prestazione (o accedere a un servizio, ecc), per cui non ha solo carattere probatorio, ma è anche funzionale.

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