Unire mutuo e prestito – Scopri perché non conviene

Unire Mutuo e prestito – Quando e come è previsto

Quando si ha un mutuo in corso e si necessita di un finanziamento per nuova liquidità tra le prime soluzioni che vengono in mente c’è quella di unire il mutuo e il prestito. Si tratta di una scelta molto personale e per trovare la soluzione più adatta alla propria situazione si deve dare risposta a tre domande fondamentali:

  1. Perché voglio unire mutuo e prestito?
  2. Conviene?
  3. Quale vantaggio ottengo?

Perché scegliere di fare un mutuo più prestito?

A volte in fase di richiesta di un mutuo chi segue la pratica può consigliare un prodotto come il mutuo più liquidità od un mutuo acquisto più ristrutturazione. In entrambi i casi si può pensare di fare un unico contratto ma effettivamente si sta firmando un contratto di mutuo più un contratto di finanziamento. In questo modo si “salva” la parte degli interessi passivi che può essere portata in detrazione e non si ha un peggioramento delle condizioni “economiche”. Infatti il tasso applicato ad un mutuo acquisto è molto più basso di quello applicato ad un normale prestito o finanziamento. Di fatto quindi non si può parlare dell’ipotesi di “unione” tra un mutuo ed un prestito.

A questo punto dare la risposta sul perché si dovrebbe unire un mutuo ed un prestito insieme dovrebbe diventare più semplice anche considerato il momento in cui la decisione va presa. Ma va per prima cosa chiarito un concetto: questa operazione di reale “unione” si ha quando si richiede un finanziamento che va ad assorbire la parte del “mutuo” con l’aggiunta di nuova liquidità (vedi anche Prestito liquidità).

Non a caso si tratta di una scelta che viene fatta spesso quando si hanno difficoltà improvvise con un mutuo in corso, e si pensa di sistemare le cose chiedendo un prestito che vada a coprire il mutuo dando in più un surplus di liquidità (magari allungando la durata rispetto al piano di ammortamento in corso).

Si tratta normalmente di una scelta poco conveniente (le ragioni le spiegheremo meglio nel paragrafo successivo) e per questo è meglio procedere nel seguente modo:

  • rivedere la durata del mutuo, con una surroga o rinegoziazione così da allungare la durata riducendo la rata ed eventualmente affiancare una richiesta di mutuo più liquidità;
  • chiedere eventualmente una cessione del quinto da affiancare alla rata del mutuo se la posizione lavorativa e la sostenibilità della rata lo permettono.

Quale vantaggio ottengo?

L’obiettivo o lo scopo da ottenere sono fondamentali per fare una valutazione razionale. Ottenere nuova liquidità non deve sacrificare il principio della sostenibilità dei pagamenti. Quindi è indispensabile che qualsiasi scelta io vada a fare, la capacità di rimborso non venga definitivamente compromessa (vedi anche Costi carte revolving Compass). Con tale ‘modifica’ deve diventare più agevole onorare i pagamenti (o comunque non più gravoso). Quindi è fondamentale che si ottengano come vantaggi:

  • più liquidità;
  • importo rata da rimborsare più bassa o al massimo pari a quella precedente.

Conviene?

Come già accennato una scelta che va a ‘toccare’ un piano di ammortamento alla francese, puntando su un allungamento, non è mai conveniente e l’unire mutuo e prestito non fa eccezione in nessuna circostanza. Con una scelta del genere si va a pagare un interesse complessivamente più alto (non è il prestito che si adegua a quello del mutuo ma accade il contrario). A questo si aggiunge anche la rinuncia definitiva al recupero degli interessi passivi che spettano solo sul mutuo acquisto prima casa.

Approfondimenti

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