Cambiale agraria: le 4 migliori proposte

Cambiale agraria: tassi ed agevolazioni

Che cosa ha di diverso una cambiale agraria, rispetto alle altre tipologie di prodotti simili, che rientrano comunque all’interno della disciplina che il legislatore ha riservato a ciò che è classificabile come titolo esecutivo?

Le differenze sono principalmente due: la prima è che è sottoposta ad un’imposta di bollo agevolata (che anziché essere al 12 per mille è allo 0,1 per mille), e la seconda è che costituisce un prodotto “tipico” proposto da numerose banche, che pongono una certa attenzione nei confronti del settore agricolo (vedi anche Prestito per acquisto terreno agricolo) .

Che cos’è e quale tipologia di privilegio riserva a coloro che le richiedono?

In sostanza si tratta di una normale cambiale, per cui viene assoggettata alla stessa disciplina delle altre cambiali, compresa la levata di protesto in caso di mancato pagamento (vedi anche Protesto della cambiale ).

Può essere utilizzata solo da coloro che rientrino, per attività, all’interno del settore agricolo in senso lato (quindi anche agro-alimentare, allevamento, ecc), e viene rilasciata per finalità ben specifiche, che possono essere legate ad attività ordinarie (come ad esempio quelle tipiche di conduzione) o di tipo straordinario (investimenti a vario titolo oppure nel caso di calamità naturali).

Coloro che hanno i requisiti minimi richiesti (specificati di volta in volta dalle banche, con differenze anche a seconda che si proceda a un prestito cambiario, ad uno sconto su cambiale agraria, o all’apertura di credito in conto) devono fare normale richiesta di finanziamento con cambiale agraria, facendosi carico di alcune spese che sono normalmente:

  • l’istruttoria;
  • l’imposta di bollo;
  • il contributo S.G.F.A (per le agevolazioni pubbliche) che è dello 0,30% per durate brevi (sotto i 18 mesi) e 0.50% per quelle medio-lunghe (sopra le 18 rate).

Durata e importi

Non c’è una situazione tipo, tranne che per la durata massima per la quale si è condizionati dal numero di cambiali firmate. Se infatti si firma una sola cambiale a garanzia del 100% di finanziamento richiesto, allora la durata massima è di 12 mesi, ma di norma la banca permette di usufruire del rinnovo. Se invece si sceglie di frazionare le garanzie e i rimborsi con la firma di più cambiali, si può arrivare fino a 5 anni di durata (60 rate). Non c’è un’indicazione valida per tutti, ma ci si deve riferire (anche per l’aspetto dei tassi applicati molto variabili per importi minimi e massimi) alle condizioni decise da ciascuna banca.

Esempi

  • Credem, propone tre scadenze brevi (3,6 e 12 mesi con differenti tassi, ma Tan comunque superiore al 9%), spese di istruttoria dello 0,35% e importo minimo finanziabile di 10.000 euro;
  • Bpm: spese di istruttoria tra l’1,75% o il 2% a seconda della durata, spese di incasso rid, durata anche fino a 60 rate, e eventuale estinzione anticipata a partire dal 2% del capitale residuo. Possibilità di scelta tra tasso variabile e fisso (con spread di 7,5 pb);
  • Banca Veronese: spese di istruttoria fisse di 500 euro, estinzione anticipata 3% del debito residuo, Tan max 9%;
  • Unicredit propone l’apertura di credito “agrario” su conto, con un importo di 5 mila euro, e durata rinnovabile.

Approfondimenti

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