Come funziona la cambiale pagherò: attenzione alla scadenza

Cos’è il pagherò cambiario: tipologie e caratteristiche generali

Il pagherò cambiario è la classica cambiale, ovvero quel titolo “esecutivo” con il quale un soggetto si impegna o promette di effettuare il pagamento di una determinata somma (che deve essere riportata nella compilazione del documento cartaceo) ad un altro soggetto detto beneficiario.

Si tratta di un titolo all’ordine perché prevede l’indicazione di uno specifico beneficiario, il quale può cambiare nel caso in cui venga apposta regolare girata (la possibilità di poter effettuare le varie girate può infatti essere limitata se si utilizza la clausola “non trasferibile”).

Perché una cambiale sia regolare è necessario che siano riportate tutte le informazioni e indicazioni necessarie in fase di compilazione, e perché non perda il carattere di titolo esecutivo è inoltre fondamentale pagare il relativo bollo in misura sufficiente (che va calcolato con il 12 per mille del valore della cifra da pagare).

Scadenza: alternative e conseguenze

Ci sono varie possibilità di scelta sulla scadenza (vedi anche Prescrizione crediti), la cui indicazione non è obbligatoria ma solamente facoltativa. Infatti una cambiale pagherò che viene emessa senza alcuna data di scadenza si considera pagabile a vista. Automaticamente la data entro la quale va al massimo effettuato il pagamento è pari a 12 mesi, ma la scadenza coincide sempre con quello della sua presentazione.

Prima di vedere i casi in cui invece si ha l’indicazione della data in fase di compilazione del documento cartaceo, bisogna sempre tener presente che, se la cambiale è scaduta e non è stata pagata, il titolare che ha diritto al pagamento dovrà eventualmente levare protesto entro le 48 ore successive, ma ciò non significa che non potrà essere seguito l’iter per il pignoramento per il quale la prescrizione è di 3 anni (vedi anche Pignoramento beni mobili).

Tornando alle possibili alternative sulla scadenza si può scegliere tra:

  • Data fissa: si indica un giorno ben specifico (ad esempio il 1 giugno) che indica il momento in cui dovrà essere fatto il pagamento;
  • A certo “tempo data”: in questo caso non si indica un giorno specifico, ma un intervallo di tempo (ad esempio un mese, tre mesi, ecc), al termine del quale deve avvenire il pagamento;
  • A certo “tempo vista”: si tratta di una cambiale pagabile a vista per la quale deve essere rispettato un intervallo di tempo dopo il quale, con la sola presentazione, senza indicazioni specifiche, potrà avvenire l’eventuale pagamento.

Approfondimenti

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