Cessione del quinto rifiutata – Cosa fare?

Cessione del quinto: quali soluzioni in caso di rifiuto?

La cessione del quinto è uno dei pochi finanziamenti la cui valutazione non si basa su giudizi di “merito” sulla reputazione creditizia del richiedente. Quindi rappresenta una soluzione adatta anche a cattivi pagatori e protestati, purché siano pensionati oppure dipendenti pubblici o privati (approfondimento: Prestiti dipendenti municipalizzate). Tuttavia ciò non garantisce che la cessione del quinto non venga mai rifiutata. Le ragioni per cui ciò può avvenire possono essere diverse. Alcune hanno condizioni che possono essere superate, mentre altre rappresentano degli ostacoli insuperabili.

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Quando il rifiuto non è superabile


Le ragioni di rifiuto che non si possono superare rivolgendosi a un’altra società finanziaria o banca sono principalmente legate alla mancanza di uno degli elementi soggettivi o oggettivi per la concessione di una cessione del quinto. In questa categoria vanno considerati:

  • la mancanza dei requisiti anagrafici (come residenza, cittadinanza e età del richiedente);
  • tipologia di pensione che non può essere accettata per legge (come ad esempio gli assegni a sostegno del reddito o con carattere sociale e assistenziale, compresi gli assegni e le pensioni di invalidità);
  • gravi problemi di salute che non permettono di ottenere la copertura assicurativa obbligatoria.

A questi si aggiungono le limitazioni legate al caso di rinnovo della cessione. Per legge, infatti, per poter chiedere il rinnovo della cessione del quinto bisogna aver rimborsato almeno due quinti delle rate complessive, a meno che non sia stato fatto un contratto con durata quinquennale e si vuole passare alla cessione decennale.

Attenzione: in tutte queste ipotesi è inutile chiedersi che cosa si può fare per superare la difficoltà di vedere la richiesta accettata, ma bisogna rassegnarsi e cercare, quando possibile, un altro tipo di finanziamento.

Approfondimento: Prestito rifiutato.

Quando il tipo di rifiuto può essere superato


Fatto salvo quanto detto fino ad ora possiamo trovarci di fronte ad altre casistiche in cui una cessione del quinto seppur rifiutata dalla finanziaria A, può essere accettata da un altro istituto di credito. Le società che devono decidere se accettare o meno la domanda, usano infatti una serie di criteri di valutazione sulla possibilità di concessione che hanno carattere soggettivo. Ad esempio alcuni istituti di credito concedono cessioni solo a chi ha un contratto a tempo indeterminato, mentre altri valutano anche i contratti a tempo determinato. Altre banche o finanziarie non accettano le richieste se l’azienda per la quale si lavora ha meno di 20 o 15 dipendenti.

Stesso discorso per quanto riguarda i limiti imposti dalla veste sociale della società e dal tipo di attività svolta. Ad esempio una finanziaria può decidere di non finanziarie le richieste fatte da dipendenti di cooperative (vista la particolare natura da dipendente/socio), mentre altri istituti di credito superano comunemente questo limite. Una situazione comune a molti altri settori tra cui gli addetti alle pulizie, le imprese edili e le aziende impegnate nei servizi.

In tutti questi casi se si arriva alla richiesta di cessione del quinto rifiutata si può valutare di rivolgersi ad un’altra banca o società finanziaria. Lo stesso discorso vale nel caso in cui la somma da richiedere sia troppo grande o troppo piccola rispetto alle somme massime o minime che la finanziaria o la banca alla quale ci si è rivolti sono disposti a concedere.

Per evitare di dover fare lunghe ricerche può essere utile fare una scrematura a monte, richiedendo un preventivo a vari istituti di credito fornendo i dati propri e quelli dell’azienda.

Quando è l’assicurazione che porta al rifiuto


Nella cessione del quinto la copertura dell’assicurazione è obbligatoria. Tuttavia la compagnia di assicurazione non è obbligata a fornire la copertura. Può quindi succedere (e capita molto spesso) che la compagnia di assicurazione non conceda la copertura assicurativa a pratiche che hanno il parere positivo dal punto di vista finanziario. Infatti i due iter sono indipendenti tra di loro. La compagnia di assicurazione può rifiutarsi quando ritiene che il rischio di assicurazione è troppo elevato, e ciò accade normalmente quando:

  • il numero di dipendenti di una stessa azienda che hanno cessioni del quinto in corso è troppo elevato (per il rischio di “perdita di lavoro”);
  • quando le condizioni di salute del richiedente sono troppo rischiose, a causa di particolari patologie che possono essere sia croniche che acute (a volte ciò fa sì che una cessione del quinto concessa, nel giro di qualche anno non possa essere rinnovata).

Questi sono comunque solo esempi generici visto che all’interno delle varie compagnie non esiste un criterio unico per decidere se accettare o meno di assicurare un richiedente la cessione del quinto. Proprio per questo, soprattutto in situazioni marginali è possibile ottenere la copertura passando da una compagnia ad un’altra.

Sfortunatamente dal solo preventivo difficilmente si potrà arrivare a conoscere la decisione della compagnia di assicurazione. Quest’ultima infatti spesso basa la propria decisione anche sulla compilazione di un apposito rapporto di visita medica che il richiedente dovrà compilare e far firmare al proprio medico di base.

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