Coronavirus prestiti: come accedere alle agevolazioni?

Coronavirus prestiti: le alternative per privati e partite iva

La difficoltà nel rimborsare le rate dei propri finanziamenti indotta dai problemi economici causati dal Covid 19 ha colpito tanti consumatori. La chiusura forzata delle attività ha comportato per moltissimi italiani la perdita del lavoro, una riduzione dell’orario lavorativo o la messa in cassa integrazione. E ciò si è tradotto in una improvvisa e drammatica perdita o riduzione delle somme percepite come incassi e come stipendi, sia nel caso dei dipendenti che dei possessori di partita Iva.

Per far fronte a queste difficoltà, per i mutui è stata introdotta la sospensione delle rate (fino ad un periodo massimo di 18 rate in base all’entità del danno economico subito), mentre per i finanziamenti la questione è stata rimessa alle associazioni di settore. Tra le iniziative a riguardo per esempio c’è l’accordo che stanno cercando le principali associazioni dei consumatori con Abi e la soluzione che è stata invece individuata da Assofin. Vediamo più nel dettaglio le alternative disponibili ad aprile 2020.

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L’intervento dello Stato

Per far sopravvivere o ripartire la propria attività, lo Stato ha previsto una semplificazione di accesso ai prestiti proposti dalle banche, a condizioni non esose, tramite uno stanziamento che funge da ‘garanzia’. Quindi lo Stato non dà direttamente il denaro ai richiedenti ma con la creazione di questo fondo (lo stanziamento è stato fissato a 200 miliardi di euro) riduce il rischio che le banche non concedano le somme necessarie e richieste. Si tratta di una soluzione proposta alle partiva Iva, ai professionisti e alle imprese.

Più precisamente, chi può fare questo tipo di richiesta assistita dalla garanzia del fondo statale? Tutti coloro che cercano risorse per sostenere la liquidità e i costi degli investimenti per l’import export e per i processi di internazionalizzazione.

La gestione di questo fondo è stato affidato alla SACE Simest (facente parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti). Le condizioni applicate ai prestiti sono invece stabilite dalle varie banche. Ci sono alcuni Istituti che hanno definito tassi agevolati, ma per conoscere i dettagli bisogna rivolgersi direttamente a ciascuna banca.

Quanto può essere erogato alle partite Iva

La percentuale massima di garanzia offerta dal fondo va dal 70% al 90% a seconda delle dimensioni dell’impresa e del relativo fatturato. Più nel dettaglio:

  • per le imprese con meno di 5 mila dipendenti che hanno ottenuto un fatturato al di sotto a 1,5 miliardi di euro è prevista la copertura del fondo pari al 90%;
  • per le imprese con più di 5 mila dipendenti, ma un fatturato compreso tra 1,5 e 5 miliardi di euro, l’applicazione della garanzia del fondo scende all’80%;
  • per le imprese che hanno un fatturato al di sopra dei 5 miliardi di euro la garanzia di copertura del fondo è del 70%.

Il fatturato si riferisce al 2019. Nel caso di accesso alla copertura del 90% la procedura di richiesta è semplificata.

Per imprese piccole e medie è previsto un ulteriore stanziamento di 30 miliardi di euro. L’accesso a questo ulteriore tesoretto è comunque possibile solo se si è esaurita la quota di credito del fondo di garanzia principale (quello da 200 miliardi). Infine le Pmi hanno visto incrementato il proprio fondo di 1,5 miliardi di euro (accesso esteso anche alle aziende con più di 499 dipendenti).

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I prestiti di 25 mila euro

Rimaniamo ancora nel settore produttivo, quindi analizziamo un’altra agevolazione riferita ad autonomi, liberi professionisti e aziende. Parliamo della possibilità di richiedere finanziamenti fino a 25 mila euro. Anche in questo caso tramite copertura del fondo di garanzia si semplifica l’accesso al credito che deve comunque passare per il sistema bancario.

Non si tratta di 25 mila euro accessibili a tutti in quanto la somma viene decisa sulla base del fatturato. Più precisamente la somma è limitata al 25% del fatturato stesso. In parole semplici riescono a ottenere 25 mila euro chi ha avuto un fatturato di 100 mila euro (se superiore comunque non si può andare oltre i 25 mila euro). Alcuni possono avere problemi nel dimostrare il proprio fatturato perché hanno iniziato l’attività di recente ma per superare il problema è sufficiente fare un’autocertificazione. Tuttavia se si è destinatari di provvedimenti giudiziari non si può farne richiesta.

N.B. Le richiesta vanno fatte usando i moduli messi a disposizione dalla banca scelta.

Le banche: quali soluzioni per i privati?

Alcuni Istituti di credito si sono mossi per offrire prestiti agevolati riservati soprattutto ai già clienti. Si può valutare ciò che hanno da offrire considerato che non interferiscono con l’accesso al fondo di garanzia. Questi provvedimenti possono essere rivolti sia ai privati che a imprese e autonomi.

Tuttavia la maggioranza delle banche ha preferito disporre dei periodi di sospensione delle rate già in corso, piuttosto che proporre dei prestiti al di fuori di quanto previsto dai decreti del governo. Tra queste troviamo ad esempio Unicredit. Nella pagina del sito ufficiale appositamente dedicata si legge la possibilità di accesso per i clienti privati. Le modalità ed i tempi sono da valutare con la propria filiale viste anche le possibili variabili legate alla zona di residenza.

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Tra gli istituti di credito che hanno lanciato finanziamenti Coronavirus ad hoc abbiamo invece BPER, che ha stanziato un plafond 100 milioni di euro destinato a concedere finanziamenti agevolati accessibili sia a privati che imprese (max fatturato fino a 1 milione di euro). L’importo massimo erogabile è pari a 10 mila euro con un tasso azzerato per i primi sei mesi (in seguito il tasso passerà all’1%).