Fondo Credito Inps – Le agevolazioni per i lavoratori

Fondo Credito Inps: chi può accedervi e cosa offre

Il Fondo Credito (che è andato a sostituire il fondo di solidarietà) fa parte dei fondi gestiti dall’INPS tra i quali rientrano anche quelli Nuovi Nati. Non va invece confuso con quello della Gestione Unitaria degli ex lavoratori Inpdap.

E’ stato istituito per sostenere i lavoratori che si trovano in difficoltà a causa della crisi attraversata dalla propria azienda. L’obiettivo è quello di dare un supporto per permettere al lavoratore, compreso chi occupa una posizione dirigenziale, di trovare un sostegno economico e occupazionale.

Che cosa prevede?

Gli interventi che possono essere fatti con il Fondo Credito sono raggruppabili in 4 aree:

  • finanziamento per la fruizione di programmi formativi di riconversione oppure riqualificazione professionale, la durata del sostegno è fino a un massimo di 12 mesi;
  • sostegno del reddito per i lavoratori che hanno riduzione dell’orario di lavoro o sospensione temporanea dell’attività lavorativa, viene concesso per un periodo che deve essere compreso tra 13 mesi e 24 mesi;
  • assegno emergenziale integrativo per i lavoratori licenziati che hanno i requisiti per l’accesso alle prestazioni straordinarie (articolo 5, comma 1, lettera b). Per questo la durata non può superare i 24 mesi;
  • finanziamento per i lavoratori che rientrano in uno dei casi precedenti che facciano richiesta di programmi di supporto per la ricollocazione professionale, durata massima di 12 mensilità.

Quanto permette di ricevere?

L’importo varia a seconda del tipo di sostegno che viene concesso:

  • programmi di formazione: l’importo è pari alla retribuzione lorda che il lavoratore percepirebbe nell’attività lavorativa e viene calcolato sulla base delle ore non lavorate per seguire i programmi di formazione;
  • sostegno del reddito (assegni ordinari): l’importo è pari al 60% della retribuzione imponibile per il calcolo dei contributi previdenziali che viene calcolato sulle ore non lavorate. Ci sono comunque delle somme massime che non possono essere superate, calcolate anche con gli indici di rivalutazione, che per il 2018 sono pari a:
    Importo contributo massimo
    Importo retribuzioni
    1.167,55 euro
    inferiori a 2.149,72 euro
    1.345,75 euro
    comprese tra 2.149,72 euro e 3.398,18 euro
    1.700,12 euro
    superiori a 3.398,18 euro

    L’assegno non può essere inferiore a quello che spetterebbe per la cassa integrazione guadagni.

    (Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 05/06/2018)

  • Assegno emergenziale integrativo. Questo per il 2018 è pari a:
    Importo ultima retribuzione lorda
    Importo massimo erogabile
    80%
    2.404,74 euro lordi mensili per retribuzioni tabellari annue fino a 41.168,37 euro
    70%
    2.708,92 euro lordi mensili per retribuzioni tabellari annue da 41.168,37 euro a 54.168,10 euro
    60%
    3.791,46 euro lordi mensili per retribuzioni tabellari annue oltre 54.168,10 euro

    (Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 05/06/2018)

Sugli importi suddetti possono essere applicate delle trattenute che vanno nel Fondo Credito che sono:

  • uno 0,20% (due terzi per il datore di lavoro e un terzo per il lavoratore) calcolato sulla retribuzione lorda imponibile dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato;
  • un contributo addizionale 1,5% (datore di lavoro) calcolato sulle retribuzioni lorde imponibili sulle ore di lavoro perse dai lavoratori dipendenti che sfruttano le prestazioni;
  • un contributo pari alla metà del finanziamento (solo per datore di lavoro e solo per l’assegno emergenziale e programmi di ricollocazione professionale).

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 05/06/2018)

Approfondimento: Reddito di inclusione.

Chi paga?

Il pagamento viene effettuato dalla sede dell’Inps territorialmente competente o più precisamente nella cui circoscrizione ha la residenza il lavoratore che beneficia dei contributi o dei finanziamenti di ricollocamento. Questi e i programmi di formazione vengono in realtà pagati ‘in anticipo’ dal datore di lavoro che ottiene fattura dell’intero costo e che poi deve presentarla all’Inps perché approvi lo stanziamento e/o il finanziamento. L’importo anticipato viene recuperato tramite il meccanismo del conguaglio dei contributi.

Assegno ordinario e emergenziale

Se si hanno i requisiti per poter ottenere la corresponsione dell’assegno ordinario e quello emergenziale non si deve rinunciare alla maturazione dei contributi previdenziali. Sui rispettivi importi avviene infatti il calcolo dei contributi che danno diritto alla pensione.

Requisiti obbligatori necessari

Per poter usufruire di una delle misure di sostegno del reddito, programmi di formazione o riqualificazione professionale bisogna logicamente avere degli specifici requisiti:

  • programmi di formazione: bisogna rientrare nelle qualifiche e categorie per le quali sono previsti programmi di riqualificazione e riconversione professionale;
  • per l’assegno ordinario: è necessario aver subito una riduzione dell’orario di lavoro od una sospensione dell’attività lavorativa. Le attività lavorative contemplate sono solo quelle che sono individuate da: art.48 del D.L. 15 giugno 2015, n. 81.
  • assegno emergenziale: regole, requisiti, sospensione, decadenza e decorrenza del trattamento NASpI.

Approfondimento: Disoccupazione ordinaria.

Come va fatta la domanda?

Tutte le domande, tranne quella di ricollocamento professionale va fatta telematicamente tramite il sito Inps. Quella di ricollocamento (prestazione di outplacement) va presentata tramite domanda con Pec che va inviata alla sede Inps territorialmente competente.

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