Prestiti per dipendenti comunali: quali agevolazioni?

Prestiti per dipendenti comunali: come scegliere?

I dipendenti della pubblica amministrazione possono contare su varie tipologie di finanziamento agevolato. In questo quadro si inseriscono anche i prestiti per i dipendenti comunali. Le eventuali agevolazioni possono dipendere da iniziative locali con accordi specifici, da convenzioni con gruppi bancari o da particolari provvedimenti con carattere statale.

Cosa offrono le banche?

Quando si tratta di un prestito bancario agevolato per dipendenti comunali si deve distinguere tra diverse ipotesi.

Convenzione con una filiale locale

In questo caso le agevolazioni riguarderanno solo i dipendenti comunali che si rivolgono direttamente ad essa, ma senza potervi accedere rivolgendosi ad altra filiale diversa. Gli accordi hanno carattere limitato e, nel caso dei prestiti, difficilmente si avranno sconti diretti sui tassi, mentre è probabile avere agevolazioni sui costi accessori o prodotti collegati.

Convenzioni con gruppi bancari

Tale alternativa consente agevolazioni diffuse su territorio più ampio, generalmente regionale o nazionale. Non si tratta di accordi specifici dedicati proprio ai dipendenti comunali, ma rivolti ai dipendenti pubblici. Si hanno agevolazioni sui tassi applicati, che tendono a essere più bassi rispetto a quelli riservati ai dipendenti privati o lavoratori autonomi.

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Prestiti in convenzione Inps ex Inpdap

Il prestito pluriennale garantito è collegato alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. In sostanza il prestito è garantito da questo fondo (Inps ex Inpdap) e per accedervi bisogna avere dei requisiti minimi necessari (gli stessi previsti per il Prestito Pluriennale Diretto). Di contro si ottengono dei tassi più bassi rispetto alla media di mercato. anche se ogni banca aderente può stabilire in autonomia il tasso applicato (senza superare la soglia ‘max’ convenzionata).

Prestiti personali per il pubblico impiego

In questa categoria troviamo sia i prestiti personali ‘tradizionali’ che le cessioni del quinto, che con molti istituti di credito presentano condizioni migliori riservate al pubblico impiego, legate a iniziative delle banche stesse. Nel caso dei soli pensionati si può richiedere la cessione del quinto della pensione Inps, che in virtù di specifiche convenzioni con l’ente pensionistico permette di ottenere, dalle banche convenzionate, tassi più bassi rispetto a quelli extra accordi.

Come scegliere

Le alternative sono tante, per questo è sempre consigliato chiedere dei preventivi da confrontare per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Sono da valutare anche i limiti di importo massimo richiedibile che possono differire tra tipologie di prestito differenti o anche tra diverse banche sulla stessa tipologia.

Tra gli aspetti positivi che si possono incontrare c’è quello di una possibile consulenza che alcune banche o finanziarie possono offrire (attenzione però, si tratta di una possibilità e non di una certezza).

I prestiti agevolati erogati direttamente dall’Inps

Riprendendo il vantaggio di appartenere alla categoria dei dipendenti statali, tra i prestiti per i dipendenti comunali possiamo considerare anche quelli riservati in modo diretto da parte dell’Inps ex Inpdap. In questo ambito abbiamo sia il Piccolo Prestito che quello Pluriennale Diretto. Vediamo anche in questo caso le alternative più nel particolare.

I Piccoli Prestiti

Tali finanziamenti vengono erogati dal Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali e sono concessi sia ai dipendenti pubblici che ai pensionati. Questi sono prestiti a breve termine erogati in passato dall’Inpdap, oggi dall’INPS fino a quando c’è disponibilità delle somme stanziate annualmente. Il tasso è comunicato dall’Inps stessa e generalmente si possono richiedere per qualsiasi necessità. Gli importi non sono particolarmente elevati (per questo ‘piccolo prestito’).

Il Prestito Pluriennale Diretto

Anche questo prestito è erogato dal Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali ed è concesso però per delle specifiche esigenze personali o familiari (che devono essere ricomprese tra quelle contemplate dal regolamento che stabilisce anche il tasso di interesse che viene applicato). Non solo, il prestito pluriennale è riservato:

  • ai dipendenti pubblici con servizio utile per la pensione che risultano iscritti al Fondo stesso con sufficiente anzianità di contribuzione (la regola è di 4 anni, ma in alcuni casi si può ridurre alla metà);
  • ai pensionati che al momento della pensione hanno richiesto l’iscrizione al Fondo della Gestione Unitaria e pagano la quota mensile.

I rimborsi sono di 5 anni o 10 anni, ma la durata dipende dalla motivazione per la quale si procede alla richiesta. Il funzionamento in pratica è quello di una cessione del quinto visto che la rata non può superare un quinto di pensione o stipendio e si trattiene sempre a monte.

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A chi rivolgersi?

Se si vuole seguire la strada ‘privata’, dopo aver richiesto un preventivo bisogna ottemperare all’iter indicato dalla società finanziaria o dalla banca alla quale ci si è rivolti. Bisogna però fare attenzione ai casi in cui le agevolazioni sono applicate solo se ci si rivolge a un referente specifico, oppure a una filiale indicata.

Anche se si sceglie il Prestito Pluriennale Garantito rivolgendosi a una delle banche convenzionate si dovrà seguire la procedura indicata dalla filiale alla quale ci si rivolge, ma si tratterà di un iter che è principalmente telematico.

Invece nel caso del Piccolo Prestito Inps e del Prestito Pluriennale Diretto ci si deve rivolgere alla propria amministrazione (che dovrà rilasciare le certificazioni necessarie, come l’attestato di servizio) e poi seguire la procedura telematica indicata. Sul sito dell’Inps si possono fare delle simulazioni ma che non sono accurate poiché non sono spesso aggiornate nei tassi ma hanno carattere solo indicativo.

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