Prestito con garanzia immobile senza busta paga: è possibile?

Prestito con garanzia immobile senza busta paga: quali alternative?

In periodi di crisi in cui è più difficile trovare rapidamente un impiego, cresce la ricerca di prestiti che possano essere concessi anche a chi non possiede una busta paga offrendo come garanzia un immobile. Ma a chi conviene realmente intraprendere questa strada?

Si tratta in sostanza di un prestito ipotecario destinato a chi non ha una busta paga perciò chi lo richiede non è un dipendente in servizio (nel settore pubblico o privato). Quindi questo finanziamento non risulta particolarmente interessante né per un lavoratore autonomo e tanto meno per un pensionato.

modellino di casa e stratta di mano

Infatti per queste due categorie c’è la possibilità di ricorrere ad altre soluzioni di finanziamento, anche se non sono numerose.

Il poter aggiungere una garanzia forte come un’ipoteca può aumentare:

  • le possibilità di ottenere una somma più elevata attraverso un prestito;
  • le chance di ottenere il via libera al finanziamento richiesto, senza magari dover far ricorso a un coobbligato oppure un garante.

Nell’ambito dei prestiti con garanzia su immobile e senza busta paga si segnala, per chi è in età pensionabile o di pensionamento, anche il prestito vitalizio ipotecario che prevede sempre un immobile da dare in garanzia. Ovviamente è un finanziamento accessibile anche senza busta paga e in più non prevede nemmeno l’obbligo di rimborso delle rate, come andiamo a vedere più nel dettaglio.

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Prestito vitalizio: l’alternativa alla nuda proprietà

Se si ha un immobile e non si hanno eredi oppure non c’è la necessità di lasciare loro una parte dell’eredità, la legge prevede la possibilità di richiedere l’erogazione un prestito vitalizio da parte di banche che offrono in catalogo questa particolare tipologia di finanziamento.

Il funzionamento in poche parole è questo: durante la vita del richiedente non c’è la necessità di rimborsare la somma (se ne ha però la facoltà di farlo). Alla morte del finanziato la banca presenterà agli eredi la somma che devono restituire (comprensiva anche degli interessi maturati nel corso del tempo), dando loro la possibilità di:

  • rimborsare la somma stessa e tenersi l’immobile;
  • rifiutare il rimborso e lasciare che la banca trovi soddisfazione con la vendita dell’immobile.

Fin qui tale finanziamento può sembrare interessante però è giusto evidenziare anche i principali aspetti negativi. Più precisamente i tassi (notevolmente maggiori di un mutuo) e soprattutto la somma che potrà essere concessa, che si attesta su percentuali molto inferiori al 100% del valore che risulta nella perizia, con un sistema che penalizza i proprietari più giovani (comunque over 65 anni) in quanto hanno davanti più aspettativa di vita e quindi il capitale da restituire può diventare molto elevato. Per fare un esempio pratico proponiamo di dati a riguardo del prestito vitalizio offerto da Mps e cioè:

  • 70 anni: importo richiedibile pari al massimo al 24,8% del valore dell’immobile;
  • 80 anni: il 37,1%;
  • 90 anni massimo 50% del valore dell’immobile.

(Fonte: foglio informativo emesso il 23 dicembre 2020)

Come è evidente questo aspetto è particolarmente penalizzante nel caso in cui non si abbia intenzione di saldare (o semplicemente non lo si possa fare) il finanziamento.

due anziani con soldi in mano

I finanziamenti ‘ordinari’

In questo ambito si segnala principalmente il mutuo di liquidità, che usa l’immobile come garanzia, sempre tramite iscrizione di ipoteca. Il mutuo di liquidità presuppone un’istruttoria nella quale il richiedente deve essere considerato idoneo alla restituzione delle varie rate.

Non ha importanza che questo sia senza busta paga, ma è fondamentale che abbia un reddito dimostrabile e idoneo (ovvero sufficiente) direttamente, oppure tramite l’inserimento nella pratica di un garante. Alcune banche possono porre dei limiti alla tipologia di ‘redditi diversi’ per cui bisogna sempre informarsi prima di far partire una richiesta ufficiale.

Una volta risolta la parte relativa al ‘reddito’ rimane quella relativa al valore dell’immobile. Qui c’è da considerare che le percentuali previste per un mutuo di acquisto sono molto lontane da quelle accettate per mutui ipotecari che sono destinati ad offrire nuova liquidità. Per questi ultimi si parla infatti di una media che si attesta intorno al 40% o massimo 50% del valore dell’immobile così come risulta da una perizia.

Questo aspetto però non è l’unico che va considerato, in quanto la tipologia di immobile e le sue caratteristiche condizionano la possibilità che la pratica venga accettata o che venga rifiutata. Per prima cosa difficilmente vengono accettati come garanzia immobili di tipo commerciale per un finanziamento di questo tipo. Bisogna essere quindi proprietario di un immobile ad uso residenziale sul quale non devono gravare altre ipoteche o forme di garanzia a terzi e non devono risultare abusi edilizi di alcun tipo.

Tempi e modalità di richiesta

I tempi di un mutuo o di un finanziamento non possono mai essere definiti a monte in modo certo. Nella maggior parte dei casi si può avere una stima della tempistica media che la banca alla quale ci rivolgiamo, in condizioni ordinarie, impiega. Poi bisogna considerare sempre la possibilità di slittamenti e di ritardi.

orologio e soldi

È consigliato iniziare una richiesta con i documenti principali già disponibili, che per quanto riguarda l’immobile sono:

  • il contratto di acquisto o comunque il documento di ‘provenienza’ (quello che attesta che abbiamo il diritto di poter richiedere il mutuo sull’immobile e qual è il titolo che ce lo consente);
  • la visura catastale;
  • copia di eventuali permessi di condono se ci sono stati;
  • visura ipotecaria.

Ai documenti sull’immobile si aggiungono quelli personali, che comprendono sia i documenti anagrafici (compreso lo stato di famiglia) che quelli attestanti la situazione reddituale.

Per quanto riguarda invece le modalità di richiesta, la prassi prevede la necessità di seguire i canali tradizionali, recandosi in agenzia o filiale, fissando prima un appuntamento, mentre on line, anche se piuttosto raramente, si potrà eventualmente ottenere solo un preventivo.

Guida ai prestiti senza busta paga


Prestiti senza busta paga: Banche e Finanziarie