Sospensione prestiti e finanziamenti: novità 2020

Ritardo o mancato pagamento di una rata del prestito

Con l’emergenza legata al Coronavirus è tornato in primo piano un tipo di agevolazione particolarmente d’aiuto nei periodi di crisi collettiva e cioè la possibilità di usufruire di una sospensione per quanto riguarda i propri prestiti e finanziamenti.

Situazione generale

Il diritto ad una sistemazione abitativa dignitosa è sancito dalla Costituzione, il che ha aperto alle varie moratorie che si sono succedute negli ultimi anni, mentre per i finanziamenti e prestiti personali non è stato fatto granché, almeno fino alla primavera del 2015.

Infatti, anche per finanziamenti dotati di clausole di “flessibilità”, con le varie opzioni del tipo “salta rata” o similari, ci si è resi conto che in caso di reali difficoltà a far fronte ai rimborsi, il poter ‘non pagare’ una rata ogni tanto non risolve assolutamente nulla.

sospensione prestiti

Moratoria per il Covid 19

Per quanto riguarda invece l’emergenza legata alla pandemia da Coronavirus, sui mutui c’è stato quasi subito un intervento dello Stato che ha stanziato un apposito Fondo di Garanzia. Di contro per i prestiti si stanno attendendo ancora gli esiti di accordi tra Abi e le associazioni dei consumatori.
In base alle notizie trapelate alla fine di aprile 2020 l’ipotesi più probabile dovrebbe portare ad una moratoria di massimo 12 mesi, ma ovviamente sarebbe valida solo per le finanziarie e banche aderenti a questa convenzione.
Secondo quanto imbastito con le associazioni dei consumatori le caratteristiche della moratoria dovrebbero ricalcare proprio l’intervento del 2015. Più precisamente la sospensione dovrebbe avere una durata fino a 12 mesi e riguardare solo il rimborso della quota capitale. Sul tavolo della trattativa ci sarebbero soprattutto finanziamenti assistiti da garanzia su immobile.

abi

Caratteristiche e condizioni per accedere alla sospensione da crisi Covid 19
Sempre in base a quanto evidenziato dalle associazioni dei consumatori firmatarie dell’accordo, per accedere alla moratoria di sospensione dei finanziamenti per la clientela retail si deve rientrare in una delle seguenti situazioni:

  • perdita lavoro nel periodo che va dal 21 febbraio 2020 al 30 giugno 2020. Ma attenzione: non sono contemplati i licenziamenti per giusta causa o per giustificato motivo, oppure le risoluzioni consensuali o le dimissioni;
  • perdita di un lavoro “atipico” ma non se è dovuta alla risoluzione consensuale e al recesso per giusta causa;
  • riduzione o sospensione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni;
  • per i lavoratori autonomi e liberi professionisti, perdita del fatturato superiore al 33% (rispetto all’ultimo trimestre del 2019) nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020.

N.B. Per gli eredi si ha accesso alla moratoria se è stato stipulato un finanziamento dal de cuius senza alcuna polizza di protezione del credito, ma solo se si rientra in una delle categorie dette prima.

L’accesso al beneficio dovrebbe essere riferito ai finanziamenti oltre i 1000 euro. Inoltre Assofin ha definito la possibilità di sospensione delle rate fino a 6 mesi anche legate al credito al consumo per coloro che rientrano in una delle seguenti casistiche: perdita o sospensione del lavoro, oppure forte calo di fatturato.

Quali alternative?

Nel frattempo alcune banche hanno preso delle iniziative, introducendo la possibilità di sospensione del pagamento delle rate dei propri prestiti per un periodo limitato al verificarsi di determinate condizioni. Per conoscere le possibilità bisogna rivolgersi alla propria finanziaria o banca e informarsi su quale politica è stata adottata per accedere alla sospensione, se prevista, e sugli eventuali requisiti che bisogna avere per poterne usufruire (quindi è consigliato contattare direttamente Compass, Agos e così via).

Le caratteristiche della moratoria 2015 sui prestiti personali e finanziamenti: destinatari persone fisiche in difficoltà
Rispetto a quanto evidenziato faceva eccezione la moratoria del 2015 Con la quale era invece possibile usufruire di una sospensione per un anno, logicamente in base a certe condizioni.
Per quanto riguarda il solo comparto dei finanziamenti diversi da quelli destinati alla casa, l’accordo che l’Abi e le associazioni dei consumatori hanno raggiunto sulla base delle indicazioni e margini forniti dalla legge di Stabilità (vedi anche Riforma del credito al consumo), prevedeva che potessero farne richiesta coloro che erano in difficoltà economiche, dovute a perdita di impiego o riduzione dell’orario di lavoro (per almeno 30 giorni) od, ancora, poste in mobilità.
Era inoltre possibile usufruirne anche in caso di difficoltà legate a decesso o infortunio grave. La sospensione però spettava solo a prestiti con ammortamento alla francese e che soprattutto presentavano una durata residua pari o superiore alle 24 mensilità (vedi anche Finanziamenti a tasso zero).

sospensione rate prestiti

Inoltre non erano comunque ammessi quelli per i quali è stato accumulato un ritardo di almeno 90 giorni nei pagamenti, le cessioni del quinto dello stipendio ed i prestiti intestati a persone che abbiano già usufruito, nei 12 mesi precedenti, di un’altra forma di sospensione. Per poter sfruttare la moratoria bastava rivolgersi alla banca che ha erogato il finanziamento, compilando l’apposito modulo.


Come funziona la sospensione?
Questa moratoria evidenziava qualche differenza rispetto a forme analoghe precedentemente previste per i mutui. In particolare, nei 12 mesi di “sospensione” veniva meno il peso della sola quota capitale della rata, che diventa indubbiamente più leggera, ma che obbliga ugualmente al pagamento della quota interessi. Proprio per questo coloro che sono nelle fasi iniziali quasi non avvertivano un reale beneficio.