Prestito tra Privati: Social Lending – prestiti peer to peer

Il prestito tra privati, cosa sono e la situazione in Italia

Il prestito tra privati rappresenta un’evoluzione del mercato creditizio, sempre più attento alle esigenze degli utenti di internet:

  • saltare gli intermediari,
  • fare tutto da soli,
  • avere maggiore trasparenza e controllo,
  • risparmiare,
  • guadagnare.

 

Si parla anche di prestito sociale perché finanziatori e richiedenti, saltando l’intermediazione di banche e finanziarie, hanno la possibilità di “conoscersi” e decidere in maniera libera a chi prestare denaro e per quale fine, o a quale tasso.

In Italia le community del credito al consumo sono un fenomeno recente e ormai conosciuto grazie a Zopa (www.zopa.it) e Boober (www.boober.it) , tuttavia, il sistema dei prestiti peer to peer è diffuso in tutto il Mondo, ad esempio, negli Stati Uniti i tre siti  principali sono: www.lendingclub.com, www.globefunder.com e www.prosper.com.

Tornando in Italia, il marchio più conosciuto è senz’altro Zopa (Zone of Possible Agreement, ovvero, Zona di Possibile Accordo)
Si tratta di una community che ha l’obbiettivo di erogare prestiti personali a condizioni agevolate, attraverso investimenti competitivi, senza l’intermediazione di banche e finanziarie.

Tale obbiettivo è realizzato mettendo in contatto le offerte dei prestatori (che vogliono ottenere un rendimento) con le domande dei richiedenti (che vogliono ottenere un tasso di interesse vantaggioso).

Dunque gli utenti di Zopa sono divisi in due categorie, prestatori e richiedenti, che realizzano operazioni di investimento e di finanziamento.

Investimento – Prestatori
In Zopa, chi decide di stare dalla parte dei finanziatori è mosso da un duplice fine:

  • Sociale: investire il denaro per una giusta causa ed in modo trasparente
  • Rendimento: a fronte di un rischio cliente selezionabile, ottenere un tasso attivo più alto della media.

Riguardo al rischio, tra i principali interventi di Zopa finalizzati al suo contenimento segnaliamo:

  • Rigidità nell’assegnare il grado di affidabilità creditizia di un richiedente (A+,A,B,C)
  • Ripartizione del rischio di insolvenza tra almeno 50 richiedenti.

Riguardo ai costi dell’investimento, è prevista una commissione annuale dell’1% sulla somma data in prestito ai Richiedenti e non ancora ripagata. Mentre, nessuna commissione per le somme non prestate.

Finanziamento – Richiedenti
Anche chi richiede un prestito è mosso da un duplice fine:

  • Sociale: non favorire gli interessi di banche e finanziarie, ma quelli di altre persone
  • Risparmio: ottenere tassi più bassi della media

Riguardo ai costi del finanziamento, sostanzialmente dipende dal rischio di insolvenza e quindi dal mercato nel quale il richiedente viene inquadrato:

la classe A+ paga lo 0,5 % della somma erogata
A => 1 %

B => 1,5 %
C => 2 %

A tale commissione si aggiungono 10 euro per anno di durata del finanziamento. Non ci sono costi di estinzione anticipata, e non ci sono costi per l’incasso delle rate.

È possibile quindi un prestito fruttifero tra privati?

La risposta è affermativa! Oltre alla possibilità di utilizzare le piattaforme online (trattate in precedenza) è possibile ricorrere alla scrittura privata di prestito.

Se ad esempio abbiamo la necessità di prestare dei soldi ad un parente (o più in generale a terzi) in difficoltà, basterà utilizzare la forma contrattuale privata: è possibile reperire un fax simile di questi contratti sul web (non è prevista in capo ai contraenti l’obbligo di scrivere personalmente l’accordo, ma solo di siglarlo) , ma il mio consiglio è quello di richiedere un parere comunque ad un avvocato per evitare controversie future.

In particolare consiglio di leggere con attenzione l’articolo 2702 del codice civile che riguarda l’efficacia della scrittura privata.

Ovviamente il prestito può anche prevedere l’assenza di una remunerazione (finanziamento infruttifero tra privati): infatti è bene specificare che le parti possono liberamente scegliere le condizioni dell’accordo.

Controversa è la possibilità che un non socio (ad esempio di una srl) possa prestare soldi ad una società: il prestito da terzi fruttifero in favore di una società sembrerebbe infatti in contrasto con quanto disposto dalla Banca D’Italia, in relazione alla possibilità in questo caso di esercitare per le banche in via esclusiva l’ attività creditizia.

Prestito tra privati: approfondimenti