Assegno scoperto – Le conseguenze anche per chi paga in ritardo

Assegno bancario scoperto: sanzioni ed alternative al protesto

In inglese la traduzione di assegno scoperto è bed check, e la relativa disciplina segue la stessa semplificazione che si comprende dal nome. In Italia la situazione è un poco più complessa, viste le evidenti differenze che si devono fare tra eventuale azione di protesto oppure la normale procedura di recupero crediti.

Questo senza tralasciare i tempi che si hanno a disposizione per promuovere ciascuna azione (vedi anche Visura protesti), che non variano sia nel caso di emissione da un conto bancario che postale come nel caso di Bancoposta.

Cos’è?

Il termine usato comunemente è quello di assegno scoperto, ma la definizione ufficiale è di assegno senza provvista o vuoto. In tutti i casi si tratta di un titolo di credito emesso senza adeguata copertura per cui il traente (cioè colui che lo ha emesso) potrebbe andare incontro a delle sanzioni, all’iscrizione al Cai, al protesto e alla revoca dal sistema di utilizzo dei mezzi di pagamento (non rappresenta comunque un reato).

Cosa può fare il beneficiario?

Questi deve rispettare alcuni tempi per evitare di perdere il diritto al pagamento dovuto. Entro 8 giorni, se l’assegno è su piazza, o 15 giorni, se è fuori piazza, deve presentare l’assegno per il pagamento. Se risultasse scoperto avrà come opzioni:

  • il protesto: che va fatto entro gli stessi termini di presentazione per il pagamento, rivolgendosi ad un pubblico ufficiale;
  • il recupero crediti: se non ci sono i tempi per il protesto si potrà seguire la procedura standard al fine di ottenerne il pagamento.

Se ci sono buoni rapporti con il traente, si può cercare anche una via alternativa, che eviti le conseguenze amministrative e pecuniarie a quest’ultimo.

Cosa può fare il traente?

Per evitare l’applicazione delle sanzioni, il protesto, la segnalazione ecc, il traente può effettuare il pagamento tardivo. La cifra che dovrà essere messa a disposizione direttamente sul conto del beneficiario, il quale deve rilasciare una dichiarazione che funga da liberatoria, dovrà comprendere il 10% in più di penale (quindi su 1000 euro 100 euro) più l’aggiunta di tutte le spese legali e di eventuale protesto (vedi anche Assegno protestato).

Questa strada è sempre da preferire, anche considerato che le sanzioni altrimenti previste vanno da un minimo di 516 euro fino a 3.099 euro che possono essere aumentati per importi superiori a 10.329 euro.