Prestiti per cure mediche a confronto: finalizzati o personali?

Prestiti per cure mediche: guida alla scelta

Per affrontare determinati tipi di interventi sanitari, per sostenere i costi delle cure dentistiche o per contare su tempi celeri nel ricevere assistenza sanitaria, può essere necessario richiedere dei prestiti per le cure mediche.

A riguardo alcune categorie di persone possono contare su finanziamenti a condizioni agevolate, come per esempio i dipendenti pubblici ex Inpdap, mentre altri lavoratori (o pensionati) hanno assistenze sanitarie di categorie grazie a specifiche assicurazioni. Nella restante maggioranza dei casi, però, se si necessita di cure mediche in tempi stretti, si dovrà ricorrere ad un prestito finalizzato oppure ad un classico prestito personale.

cure mediche

Finanziamenti finalizzati e personali: quali scegliere?

Dobbiamo partire subito da un dato di fatto: ci sono poche alternative di prestiti finalizzati per cure mediche mentre c’è molta più scelta nell’ambito dei personali, che comprendono anche le cessioni del quinto. Queste ultime possono permettere di ottenere anche somme piuttosto elevate e generalmente sono accessibili anche a cattivi pagatori e protestati. Cerchiamo di capire meglio il funzionamento delle varie alternative.

Il prestito finalizzato

Questa tipologia di finanziamento richiede, nella documentazione, anche un preventivo del tipo di interventi che bisogna affrontare (per esempio le spese di ricovero, quelle di intervento vero e proprio, fisioterapia, ecc). La somma accordata non verrà versata al richiedente (il paziente) ma direttamente alla struttura sanitaria, o studio medico, o professionista abilitato che effettuerà la prestazione.

In alcuni casi è possibile richiedere un prestito per recuperare le somme già pagate. In tal caso è necessario presentare le fatture per le spese sostenute (o gli anticipi versati) entro un orizzonte temporale limitato (generalmente si parla di al massimo 12 mesi dal momento in cui sono stati fatti i pagamenti).

Per quanto riguarda la società o l’istituto di credito al quale rivolgersi bisogna distinguere tra i finanziamenti offerti direttamente dal professionista sanitario oppure richiesti dal paziente presso banche o finanziarie. La prima è l’ipotesi più ricorrente e in tal caso è un consulente della struttura che istruisce la pratica e segue tutta la componente burocratica. Il richiedente dovrà solo occuparsi:

  • di fornire la documentazione minima richiesta (documenti personali e reddituali);
  • del pagamento delle rate di rimborso.

Ecco alcuni esempi:

Db PrestiComfort DentalCare

Si tratta di un finanziamento finalizzato alle cure mediche odontoiatriche, che copre il 100% del preventivo dello studio dentistico, purché la somma da richiedere sia compresa tra 1000 e 20 mila euro. La somma viene liquidata al medico che effettua la prestazione, mentre il pagamento delle rate viene addebitato sul conto del richiedente, con tassi che dipendono dal momento oppure dalla presenza di convenzioni che lo studio può aver stipulato con Deutsche Bank.

logo deutschebank

Questo tipo di soluzione può essere richiesto sia direttamente in filiale dall’interessato che con intermediazione dello studio dentistico. In alcuni casi può essere prevista la soluzione zero interessi anche se non è detto che sia gratuito anche il Taeg.

(Fonte: sito ufficiale Deutsche Bank – Data: 26 febbraio 2020)

Prestiti che vengono erogati da società finanziarie o banche convenzionate con l’Enpam

L’accordo riguarda direttamente i medici che desiderano poter proporre direttamente finanziamenti per agevolare i pazienti che vogliono richiedere un prestito per le cure mediche. Le alternative sono differenti in funzione dei vari istituti di credito convenzionati che sono visualizzabili sul sito ufficiale Enpam.

Il prestito pluriennale (durata fino a 60 rate) Inps ex Inpdap

Nel regolamento dell’ente pensionistico troviamo che chi ha i requisiti per accedere al prestito pluriennale diretto può farlo anche per sostenere cure mediche sia per se stesso che per i familiari. È necessario essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie da almeno 4 anni ed aver versato per altrettanto tempo il contributo obbligatorio. E’ necessario, inoltre, disporre di tutta la documentazione richiesta (compresi preventivi delle spese da sostenere e/o fatture di quelle già sostenute).

La somma accordata non può superare il 90% del totale (il 10% rimane quindi a carico del solo richiedente) ma non è prevista una somma massima erogabile. Indicazioni dettagliate sono reperibili nell’articolo n.15 del relativo Regolamento. Il tasso, al momento, è del 3,5% a cui si aggiunge uno 0,5% per le spese di amministrazione e il premio di rischio che si paga secondo le apposite tabelle Inpdap.

(Fonte: sito ufficiale Inps – Data: 26 febbraio 2020)

I prestiti personali

Qui non ci sono particolari limitazioni, se non l’importo minimo e massimo che potrebbe erogare l’istituto di credito al quale ci si è rivolti, e la necessità di essere reputato un soggetto finanziabile (reddito sufficiente, non eccessiva esposizione debitoria e merito creditizio positivo, ecc). Detto questo, se ci sono problemi sulla solidità reddituale di norma si può inserire un garante oppure un coobbligato nella pratica di finanziamento. Per ottenere la soluzione più adatta alle proprie esigenze ci si può rivolgere anche a banche e finanziarie che offrono i prodotti on line od ancora riferirsi alla banca di fiducia.

Se si ha un’eccessiva esposizione debitoria oppure non si è finanziabili per un merito creditizio negativo (esempio protestati o cattivi pagatori) si può richiedere una cessione del quinto. Questo a condizione che si:

  • rientri nelle categorie di lavoratori dipendenti o pensionati;
  • sia in condizioni di salute considerate assicurabili;
  • lavori (solo per i dipendenti) per un’azienda che è assicurabile e si svolga un’attività presa in considerazione dalla finanziaria o banca alla quale ci si è rivolti.

assegno sociale

Nel caso dei pensionati è inoltre necessario che l’importo della pensione sia superiore all’assegno sociale.

N.B. Come già più volte evidenziato, non c’è il bisogno di presentare preventivi per le cure da effettuare.
Prestito finalizzato spese mediche