Come scegliere il tasso di un prestito? Consigli utili
Tassi fissi o variabili? Fintanto che si tratta di mutui la dualità delle possibili alternative su cui concentrare la propria attenzione è praticamente scontata e assimilata senza troppe difficoltà, mentre quando si tratta di prestiti personali (o di tipo finalizzato) il discorso cambia radicalmente.
Questo sia per le minori situazioni in cui si è chiamati a scorporare le due dimensioni, e sia per le differenti implicazioni ai fini del costo complessivo con cui si dovranno fare i conti. Tra l’altro, nel caso dei tassi sui prestiti, di norma sono le banche stesse che pongono davanti alla duplice scelta, mentre Poste Italiane, ed i prestiti Bancoposta, rimangono ancorati sul terreno meno scivoloso delle ‘situazioni’ a tasso fisso (anche perché concessi grazie alla partnership con banche e finanziarie come Deutsche Bank e Compass).
Discorso analogo per i tassi più bassi applicati al piccolo prestito Inpdap, o a quelli pluriennali, che rimangono ancora una volta di un solo tipo che, ovviamente, è ancora quello ‘senza sorprese’ a fronte di cambiamenti futuri.
Quale scegliere?
Che alle banche non convenga particolarmente il tasso variabile è dimostrato dalla scelta di consentire questa situazione solo per determinate tipologie di prestiti personali o aziendali e, generalmente, solo per importi molto elevati (come l’esempio di Unicredit, Findomestic e in generale Bnl), che partono dai 50 mila o addirittura dai 75 mila euro per i privati.
Con le aziende la rosa delle possibili alternative invece diventa più interessante, ma per un funzionamento di rimborso che sfrutta durate in media più brevi, con importi richiedibili di partenza medio-elevati (vedi anche Finanziamenti per imprenditori). Ma è anche vero che riuscire a calcolare la convenienza di tassi fissi su un prestito, indipendentemente dalla durata scelta, è molto più semplice rispetto a quelli variabili, per cui i primi rimangono quelli di gran lunga più cercati e presi in considerazione anche quando si potrebbe scegliere l’altra possibilità.
Ognuno deve basarsi sulla propria situazione economica, a partire dalla capacità di rimborso, ma a differenza di quanto accada per i mutui, è abbastanza improbabile che si ottenga un elevato risparmio con un tasso variabile, mentre il rischio di andare incontro a situazioni di disagio nelle fasi di rimborso è molto elevato.