Prestiti postali senza busta paga: SpecialCash è la soluzione?

Prestito senza busta paga Bancoposta per giovani e non: possibilità ed alternative

Per i giovani può risultare più complesso riuscire ad ottenere dei prestiti personali, oppure dei finanziamenti finalizzati all’acquisto dell’auto o anche di beni di valore o importo minore. Data la storia delle Poste Italiane, che ancora non vengono viste come una società con partecipazione privata (rispetto alla versione di molti anni fa di una società interamente statale), si potrebbe pensare che si possano chiedere prestiti postali senza busta paga e senza garante, ma anche nel caso del Prestito SpecialCash Postepay, non si può sperare di ottenere quanto voluto se non si hanno garanzie da proporre.

Vero o falso: è possibile ottenere prestiti senza busta paga?

La busta paga non costituisce la sola forma di reddito dimostrabile. Ciò che importa è che si abbia una certificazione ufficiale che attesti la propria capacità reddituale (busta paga o Unico). Rispetto alle banche, inoltre, Poste Italiane non eroga direttamente i prestiti, ma passa, a seconda delle tipologie attraverso Deutsche Bank oppure Compass, che sono i titolari delle fasi di istruttoria e sono anche gli istituti che verseranno la somma eventualmente concessa, ottenendo il rimborso tramite il pagamento delle rate.

Quindi la particolare natura e composizione societaria di Bancoposta non ha alcuna importanza sotto questo punto di vista. Come accennato, anche nel caso della SpecialCash Postepay si deve avere un reddito dimostrabile considerato accettabile da chi svolge l’istruttoria, senza possibilità di derogarvi, dove la busta paga può essere sostituita da una dichiarazione che attesti la sussistenza di un rapporto lavorativo che esiste da almeno un anno.

Il discorso cambia se si presenta un garante che abbia una buona capacità reddituale, sempre dimostrabile, che molto spesso rappresenta l’unica sola alternativa per i giovani o per coloro che non hanno un reddito certificato ed accettato. Il ruolo da collocatore di Bancoposta limita anche l’opzione di accesso al credito tramite l’offerta di titoli in garanzia, proposta invece dalle altre banche (specialmente quelle che nascono o che attribuiscono un ruolo fondamentale all’aspetto di banca di investimento).

Conclusioni

Se non si ha né un garante e né busta paga o unico, allora si può vedere se si ha la possibilità di accedere al prestito su pegno, ma non con Bancoposta che non prevede questo genere di soluzione. Ciò non implica che se si è correntisti soddisfatti di Poste Italiane si dovrà aprire un conto presso un’altra banca.

Il vantaggio del prestito su pegno sta proprio nel fatto che non si ha valutazione di merito creditizia e reddituale, e che non si deve aprire alcun conto, ma la somma ottenuta, sulla base di valutazione del bene dato in pegno, avviene tramite assegno circolare o bonifico alle coordinate bancarie comunicate al finanziatore.

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