Anatocismo bancario: definizione e possibili conseguenze
L’anatocismo per definizione si ha nel caso in cui sugli interessi passivi (sia che si tratti di un mutuo, prestito personale, fido, ecc) maturano altri interessi. Nel caso dell’anatocismo bancario questo si riferisce ad un conto corrente (in caso di saldo negativo) su cui vengono fatti maturare altri interessi passivi in un circolo almeno potenzialmente infinito. Per capire questo discorso possiamo considerare un esempio pratico:
Ipotizziamo un saldo negativo sul conto corrente con un tasso passivo del 2%. A fine anno per semplicità diciamo che sono maturati circa 20 euro di interessi debitori (il 2% per 1000 euro). Il saldo diventa 1020 euro. L’anno successivo si avrebbe anatocismo con la maturazione degli interessi sul saldo negativo quindi il 2% su 1020 euro.
Normativa
L’anatocismo, e ovviamente l’anatocismo bancario, è una pratica vietata come previsto nel codice civile all’articolo 1283, oltre che dal Testo Unico Bancario all’ art. 120. Per questo anche nel 2018 sono attive le norme varate negli ultimi anni a partire dal 2014, atte ad evitare che venga usato impropriamente dalle banche.
Attenzione però, le norme che vietano l’anatocismo non vengono applicate sul calcolo degli interessi di mora per i quali si applicano le vecchie regole così come stabilito da un decreto del 2016. Ricordiamo infatti che gli interessi di mora sono applicati in caso di mancato pagamento o pagamento fatto in ritardo.
Cosa dicono le nuove regole?
Le nuove regole (che si applicano dal 1 gennaio 2016 in poi, quindi sui nuovi contratti stipulati dopo tale data) per evitare l’anatocismo bancario si basano su dei principi semplici e cioè:
- gli interessi passivi non possono produrre interessi;
- interessi passivi e attivi vanno calcolati con la stessa cadenza;
- il conteggio deve avere cadenza annuale e il termine per il calcolo è al 31 dicembre (anche se il rapporto ha una durata inferiore). Di contro la banca può decidere durate inferiori per il calcolo degli interessi attivi;
- la contabilizzazione degli interessi passivi deve essere fatta ‘a parte’ rispetto alle altre voci presenti sull’estratto conto e soprattutto deve essere facilmente ‘visibile’ al cliente/debitore;
- gli interessi passivi che vanno calcolati entro la data suddetta si pagano poi il primo marzo dell’anno successivo. Fa logica eccezione la chiusura anticipata del rapporto nel cui caso gli interessi vanno liquidati interamente subito.
Contestualizzando quanto detto all’anno corrente gli interessi passivi calcolati il 31 dicembre 2018 saranno liquidati a marzo 2019 e non potranno essere considerati per il calcolo degli interessi a partire dal 1 gennaio 2019.
N.B. Se i contratti sono antecedenti al 1 gennaio 2016 vanno adeguati, nelle modalità che ogni banca ha deciso di utilizzare, sia a livello informativo che di modulistica.
Modalità di pagamento degli interessi passivi
A riguardo non esiste solamente la possibilità di liquidazione in conto corrente con addebito sul proprio rapporto bancario. Oggi infatti il pagamento degli interessi passivi offre una triplice possibilità di scelta al debitore:
- pagamento diretto con bonifico o in contanti;
- autorizzazione di addebito su conto corrente;
- autorizzazione alla banca per usare le somme in entrata per l’estinzione del debito.
Cosa fare in caso di saldo negativo?
Abbiamo detto che l’anatocismo è vietato. Tuttavia se si decide di dare l’autorizzazione dell’addebito su conto corrente ci potremmo trovare di fronte ad un saldo sul conto ancora negativo. Che cosa fare in questo caso?
Previa apposita autorizzazione scritta alla banca (generalmente attraverso raccomandata o PEC) gli interessi passivi possono essere fatti confluire nel calcolo del capitale dovuto all’istituto di credito sul cui totale avverrà il calcolo degli interessi per il nuovo anno logicamente senza incorrere in un caso di anatocismo. Alcuni istituti di credito hanno creato un’apposita modulistica a riguardo per cui è sempre meglio chiedere info dirette alla propria banca. L’autorizzazione non ha carattere definitivo e può essere revocata in qualsiasi momento.
Si tratta di una soluzione sconveniente ma pressoché obbligatoria in caso di impossibilità nel pagare gli interessi passivi. Il loro pagamento entro il primo giorno di marzo è infatti tassativo ed in caso contrario può portare alla segnalazione alla CRIF.
Cosa fare in caso di anatocismo?
Per quanto riguarda i contratti sottoscritti negli ultimi anni, logicamente in caso di autorizzazione all’addebito degli interessi passivi, non si può parlare di anatocismo e quindi non ci sono elementi per agire in giudizio. Per i rapporti bancari precedenti se si ha il sospetto di essere stati vittime di anatocismo bancario, si possono presentare gli estratti conto ad associazioni dei consumatori oppure a centri specializzati come ad esempio la SDL. Tali strutture procederanno ad eseguire una perizia personalizzata (gratis o a pagamento) sull’eventualità di essere stata vittima di anatocismo.
Se la condizione sussiste bisogna dare mandato affinché l’associazione o lo studio scelto possa tentare una via extragiudiziale per giungere ad un accordo con l’istituto di credito, oppure, in seguito, procedere con la via giudiziale.
Attenzione: Online ci sono dei tool che permettono di fare dei calcoli approssimativi ma il risultato non deve mai spingere a prendere delle iniziative in prima persona, contattando la banca. Si dovrebbe sempre passare per una consulenza basata sulla documentazione che si può presentare, sempre tenendo presente che non deve essere passato il tempo di prescrizione al diritto di richiedere le somme pagate non dovute.
Esempi di associazioni e studi specializzati
Movimento Consumatori
Si tratta di una delle associazioni dei consumatori attiva nella battaglia contro l’anatocismo (ha tra l’altro al suo attivo anche la campagna Stop Anatocismo). Come si legge sulla pagina ufficiale dedicata, l’associazione offre il proprio aiuto ai titolari di conto corrente che dal 1° gennaio 2014 sono andati in rosso (anche in caso di fido). Per richiedere informazioni ed eventuali costi collegati è necessario contattare il seguente indirizzo mail: [email protected].
GMB Finance
Parliamo in questo caso di una società specializzata nei servizi di intermediazione tra i clienti e gli istituti di credito. Presenta numerose convenzioni sia con associazioni dei consumatori che con Confcommercio e con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato.
Alla pari degli altri servizi offerti anche per l’anatocismo bancario è previsto uno studio di fattibilità gratuito a cui seguirà la proposta vera e propria con la strategia da percorrere oltre ai costi collegati. Per info è possibile riferirsi, oltre cha al form presente sul sito ufficiale, ai seguenti contatti:
- Tel: 06.8540346;
- e-mail: [email protected]
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