Fido bancario: tipologie e funzionamento

Apertura di credito in conto corrente: come funziona il fido bancario?

Attraverso la concessione di un “fido” la banca concede una linea di credito, di importo definito (ovvero fino ad una somma massima che il cliente è libero di utilizzare come e quando vuole), e sulla quale si pagano gli interessi previsti nel contratto di affidamento, applicati solo sulle somme effettivamente utilizzate. L’apertura di credito può essere ‘a revoca’ (è la forma più usata nel caso del fido bancario) o ‘a tempo determinato’ (generalmente con rinnovo automatico).

Il fido bancario: che cosa serve per ottenerlo?

Alcune banche concedono degli affidamenti, per somme modeste, in automatico su alcuni conti correnti, per cui la concessione avviene in modo contestuale con l’apertura del conto stesso, senza dover procedere ad alcuna formalità.

Approfondimento: Ma nella maggior parte dei casi bisogna farne apposita richiesta alla propria banca, con conseguente firma del contratto di affidamento o apertura di credito in conto corrente.

Trattandosi di una “promessa di finanziamento”, alla banca servono delle garanzie, che sono normalmente rappresentate dal reddito del richiedente (molto spesso la concessione del fido avviene in misura fissa a partire dallo stipendio in entrata sul conto stesso), ma anche dal patrimonio, oppure con la presentazione di un garante (in questo caso si parla di fido garantito) od, ancora, di garanzie reali. A questo segue una breve istruttoria, sul quale il direttore della banca (Fineco, Bnl, Mps, ecc) ha una grande discrezionalità decisionale.

Una volta concesso il fido, il titolare, può usare le somme che eccedono il saldo positivo (entro la linea di fido accordata per evitare costi aggiuntivi ed il rischio di chiusura dell’affidamento stesso), pagando, come detto, gli interessi sulle somme utilizzate. Normalmente la liquidazione degli interessi passivi, così come le commissioni di concessione del fido, avviene trimestralmente. Le commissioni possono essere variabili (in percentuale sulle somme usate) oppure in misura fissa (con un canone trimestrale). Raramente si usano entrambe le forme.

Esempi di fido bancario

  • Unicredit ha introdotto una formula molto semplice da comprendere, applicando una commissione fissa correlata alla somma di fido richiesta ed ottenuta, che può essere scelta tra tre taglie: Senzapensieri 1200 (che ha un canone mensile di 2 euro), Senzapensieri 2400 euro (con un canone di 4 euro) e Senzapensieri 5 mila euro (con canone di 8 euro). Sugli interessi applicati c’è poca differenza, rimanendo al di sopra del 12% per ciascuna taglia;
  • il fido di Intesa Sanpaolo si chiama Fidopiù (che permette di ottenere somme al di sopra dei 2 mila euro, compresi lavoratori autonomi o atipici) e Fidopiù Light (che concede somme di fido fisse a 1000 o 2 mila euro). I tassi di interesse decrescono al crescere delle somme richieste, e si applica una commissione variabile (dallo 0,50% trimestrale), e un tasso che parte da sopra il 13%.

Guida al fido bancario