Bonus baby sitter Covid 19: come ottenere i 1000 euro

Guida al bonus baby sitter: richiesta, requisiti e funzionamento

Quello che è stato denominato ‘bonus baby sitter’ è un provvedimento messo in campo per far fronte all’emergenza del Covid 19 ed aiutare le famiglie che si sono trovate a dover improvvisamente gestire il lavoro con i figli a casa per la chiusura di scuole di vario grado (compresi gli asili nido). Il tutto peggiorato dalla necessità di tenere lontani i nonni dai bambini, essendo gli anziani la categoria più fragile e più duramente colpita dalla diffusione del virus.

Il bonus baby sitter è stato introdotto con il decreto Cura Italia, ed è stato parzialmente modificato e prorogato con il decreto Rilancio. Vediamone le principali caratteristiche al 25 giugno 2020, chi può farne richiesta e le modalità.

baby sitter

Requisiti e richiesta

Sia il decreto Cura Italia che quello Rilancio hanno assegnato all’Inps il compito di gestire le richieste e provvedere al conseguente pagamento degli importi a quanti hanno i requisiti in regola per farne richiesta.

L’importo tra i due decreti è invece cambiato in quanto con il Cura Italia era stata messa a disposizione una somma di 600 euro una tantum, da usare nel periodo tra il 5 marzo (decreto di chiusura delle scuole) e il 31 maggio 2020, che diventavano 1000 euro per gli operatori socio sanitari e per i membri delle forze di polizia e di pubblica sicurezza impegnati per far fronte all’emergenza del ‘coronavirus’. Con il decreto rilancio le somme sono raddoppiate, ovvero 1200 euro per tutti gli aventi diritto e 2 mila euro per dipendenti pubblici impegnati in prima linea. Anche il periodo di utilizzo è stato allungato, andando dal 1 giugno al 31 luglio. Chi ha già utilizzato i 600 euro o i 1000 euro del Cura Italia può richiedere l’altra parte (ovvero 600 euro o 1000 euro di differenza) sempre nel rispetto del 31 luglio come data di scadenza ultima.

I requisiti sono diventati con il secondo decreto un po’ più flessibili, anche se i destinatari ultimi (cioè coloro che possono essere pagati con il bonus) devono sempre essere baby sitter oppure centri estivi o ricreativi. I pagamenti a questi ultimi soggetti vanno fatti con alcune modalità specifiche che possono essere:

  • libretto famiglia (ad esempio per le baby sitter);
  • pagamento diretto, ad esempio con addebito della transazione sul proprio conto corrente. In questo caso è necessario evidenziare la corrispondenza di tale pagamento tramite fattura, foglio di iscrizione, e così via.

Come altro requisito c’è l’età dei minori per i quali si può fare la richiesta che dovrà forzatamente essere inferiore ai 12 anni. Nel caso di figli con disabilità invece non si applica alcun limite di età.

Approfondimenti: Requisiti prestiti Sviluppo Italia.

Casi particolari

Anche nel caso del congedo parentale ci sono stati dei cambiamenti rispetto al Cura Italia, per il quale era offerta la possibilità di fare una scelta netta: congedo parentale fino a 30 giorni oppure bonus baby sitter. Con il nuovo decreto invece si offre la possibilità di poter scegliere entrambi ma non per la loro totalità, ovvero avere un 50% di ognuno. Quindi la situazione che si potrebbe scegliere in tale casistica ora comprende:

  • 50% bonus (quindi massimo 600 euro oppure 1000 euro) e 50% congedo parentale;
  • 100% bonus (quindi 1200 euro o 2 mila euro);
  • 100% congedo parentale (30 giorni).

Chi in precedenza, ovvero fino a fine maggio, ha optato per il congedo parentale, ma non superando i 15 giorni, può quindi richiedere ora anche 600 euro del bonus baby sitter. Chi invece ha usufruito del congedo parentale per più di 15 giorni (bastano anche 16 giorni già fruiti) non può fare nulla sul bonus. Rimane invece la possibilità di poter utilizzare il periodo residuo di congedo per arrivare ai 30 giorni complessivi.

Questo bonus non è invece accessibile per le famiglie che hanno la cassa integrazione, a meno che si tratti di uno solo dei due genitori e la cassa integrazione sia solo parziale. C’è invece compatibilità con i nuclei che hanno un genitore in smart working.

In base a quanto specificato dalla circolare numero 73 del 17 giugno 2020 dell’ente pensionistico, il bonus non è previsto nel caso in cui i baby sitter siano gli stessi familiari conviventi del richiedente (come ad esempio nonni e zii). E’ invece possibile nel caso in cui i familiari vivano e siano residenti in un altro Comune.

richiesta pin inps

Come si richiede

Come già accennato la richiesta va fatta tramite l’Inps (approfondimento: Prestiti INPS). Per farlo si può accedere online usando il Pin dispositivo. Se non lo si ha questo può essere richiesto all’ente di previdenza sul sito internet Inps ufficiale, selezionando “Richiesta PIN”. In alternativa può essere richiesto chiamando il Contact Center ai numeri 803 164 (dai fissi) 06 164164 (da rete mobile). Ricordiamo che per accedere è inoltre possibile utilizzare anche le seguenti alternative:

  • Carta Nazionale dei Servizi;
  • SPID di livello almeno 2;
  • Carta d’identità elettronica 3.0.

Chi non può usare nessuna delle succitate modalità ha la possibilità di chiamare il contact center dell’Inps (viene assistito nella richiesta da un operatore) oppure può recarsi presso un Caf.

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