Nuove imprese a tasso zero: franchising, fondo perduto o Invitalia
La creazione di nuove imprese a tasso zero è oggi possibile? La prima cosa da fare è il comprendere che c’è una notevole differenza tra le possibilità provenienti da un franchising e l’avvio di un’attività ex novo, approfittando, nel secondo caso, dei contributi a fondo perduto o a tasso agevolato (ferme restando le necessità di tenersi costantemente aggiornati sulle varie ipotesi presenti nel 2016 che non è detto che coincidano con quelli del 2015, e così anche per gli anni venturi).
Fondo perduto o franchising: quali convengono di più?
La differenza non consiste in una semplice sfumatura. Nella maggioranza dei casi, per entrare a far parte di un franchising si deve avere un capitale di avvio fisso, e garantire una serie di condizioni (come dimensione di un locale già individuato, presenza di un magazzino, bacino di utenza di una certa consistenza, ecc). Nel caso dei finanziamenti a fondo perduto , si ottengono delle somme, con una percentuale più o meno ampia, ma praticamente mai pari al 100% delle spese complessive da sostenere (vedi anche Finanziamenti regionali ). La media è del 50% ma si possono avere situazioni che giungono fino al 75% o addirittura al 90%, ma solo se si possiedono dei requisiti indicati dai bandi di assegnazione (spese ammissibili, tipo di attività, età o tipologia dei richiedenti, ecc).
Con Invitalia
Si chiama proprio Nuove imprese a tasso zero, ed è la forma di incentivo, sempre gestita tramite Invitalia , che vede come destinatari i giovani (l’età ammissibile deve essere compresa tra i 18 e i 35 anni) oppure le donne. Per la copertura massima dell’investimento (guardando solo alle spese considerate ammissibili) si arriva fino al 75% (quindi il 25% deve essere di provenienza dell’imprenditore).
La domanda, che deve essere accompagnata da un business plan, può essere presentata esclusivamente online tramite la piattaforma di Invitalia (l’avvio delle domande è partito dal 13 gennaio 2016, mentre non è prevista una data di scadenza, ma assegnazione dei fondi fino ad esaurimento della dotazione programmata). Tra i requisiti imposti c’è la creazione di un’impresa che rientri tra quelle “piccole” o medie, la veste di società di persone o giuridiche oppure cooperative, nonchè associazioni professionali o società tra professionisti.
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