Come funziona il fondo di garanzia per piccole e medie imprese?
Tutto ciò che viene indicato o raggruppato sotto il nome di “Fondo di garanzia” ha lo scopo di aumentare le possibilità di accesso al credito “privato”. Non si ha un’erogazione di finanziamenti in via diretta visto che il fondo funge appunto da “garante”.
Nel caso delle piccole e medie imprese, la legge che ne ha previsto la costituzione non è recente, risalendo al 1996 (la numero 662 così come la sua istituzione e entrata in funzione a pieno regime che invece risale al 2000).
Caratteristiche del fondo
Una delle caratteristiche più importanti e rappresentata dallo ‘stato’ di ‘fondo rotativo’ (vedi anche Finanziamenti Cassa Depositi e Prestiti). Infatti, ogni volta che un’impresa usufruisce della “garanzia” del fondo, per questa viene congelata una somma di pari importo a quella che verrebbe coperta dallo stesso qualora il finanziato non provvedesse al rimborso del prestito alla banca che glielo ha concesso.
Ma per la stessa ragione, con ogni rimborso effettuato, una parte della somma congelata viene liberata e torna a disposizione per fare da garanzia ad altri prestiti. Ciò non toglie che il fondo è limitato, ovvero il ministero decide lo stanziamento con cui deve essere dotato, e le percentuali di garanzia stesse (che aumentano per determinate categorie come ad esempio i giovani e le imprese femminili).
A chi bisogna rivolgere la domanda?
Il prestito che si ottiene deriva sempre dall’ accoglimento di una domanda di finanziamento da parte di una banca, società finanziaria, ecc, o nel caso della copertura/garanzia delle operazioni che riguardano il capitale alle rispettive società sgr o similari interessate. Ciò obbliga a doversi rivolgere quindi agli istituti finanziari che possono erogare il finanziamento. Sarà poi il ‘soggetto interpellato’ a comunicare con il Fondo per bloccare le somme corrispondenti alla copertura delle garanzie prestate.
Le novità sul fondo di garanzia per Pmi
Dal 2000 ad oggi non ce ne sono state molte, se non per le modifiche apportate periodicamente sull’entità del fondo stesso. Unica vera eccezione in questo contesto è stata l’apertura al microcredito anche per le Pmi, con la creazione di una riserva di ben 30 milioni di euro.
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