Dilazione di pagamento: 4 alternative a confronto

Dilazione di pagamento: cos’è e come funziona

La dilazione di pagamento è una particolare tipologia di rimborso prevista e disciplinata dal codice civile. Si tratta di una specie di ‘finanziamento’ che consente al debitore di rateizzare il rimborso dei propri debiti ingenti, ‘spalmandoli’ in più tranche.

In pratica il debitore (privato, partita iva o azienda) chiede ed ottiene dal creditore (finanziaria, banca o Agenzia delle Entrate) la possibilità di dividere il rimborso di una data somma in più rate. Queste possono essere comprensive di interessi, se previsti, o rappresentate solo dalla quota capitale divisa per il numero di rate pattuite.

insegna agenzia delle entrate

La presenza o meno di interessi deve essere prevista dal contratto stipulato dalle due parti. In linea di massima più è ampio l’intervallo di tempo della dilazione e maggiori sono le possibilità che venga prevista l’applicazione di interessi.

Sempre più spesso ultimamente la dilazione di pagamento si presenta anche come forma di finanziamento atto ad agevolare gli acquisti di beni o servizi. Rimane la formula del debitore che deve rimborsare un creditore, ma vengono meno le ‘ingenti somme dovute’. Infatti, oggi, grazie ad una serie di prodotti e/o servizi (anche online), le dilazioni di pagamento possono essere previste anche per somme molto modeste.

Requisiti e modalità di accesso

Per attivare una dilazione di pagamento ci devono essere almeno 2 parti interessate (debitore e creditore). Nel credito al consumo il numero di parti coinvolte sale a 3: finanziaria, venditore e acquirente/debitore. Bisogna quindi fare dei distinguo tra la dilazione debitore/creditore e quella del credito al consumo, perché gli obiettivi perseguiti sono differenti:

  • dilazione debitore/creditore: in questo caso è il debitore impossibilitato a rimborsare (ad esempio all’Agenzia delle Entrate) l’intero debito in un’unica soluzione che richiede ed eventualmente ottiene la suddivisione dell’importo dovuto in un certo numero di rate, sulle quali verrà applicato un tasso di interesse (legale);
  • dilazione nel credito al consumo: in questo caso è invece il venditore che per tanti motivi (aumentare le possibilità di vendita, aumentare gli importi spesi dagli acquirenti, fidelizzare i propri clienti) decide di stipulare con un istituto di credito una convenzione che permetta ai propri acquirenti di suddividere l’acquisto in rate, generalmente senza l’applicazione di interessi. Il venditore otterrà subito il prezzo intero del prodotto venduto al netto di una commissione pattuita con l’istituto di credito, mentre l’acquirente rimborserà le rate all’Istituto di credito a cui viene ceduto il credito.

Come si può capire gli obiettivi perseguiti dalle due modalità e i soggetti dell’azione sono molto differenti, anche se il funzionamento è simile.

Come funziona?

Alla base della dilazione di pagamento, indipendentemente dalla tipologia, ci deve essere un libero accordo tra creditore e debitore. In questo accordo sono riportate:

  • le condizioni (importo minimo e massimo rateizzabile, numero di rate ammesso per il piano di ammortamento, presenza di interessi oppure no);
  • le scadenze (mensili, ogni due settimane, trimestrali).

Per semplicità a monte sono stabiliti anche dei requisiti minimi per poter accedere ad una dilazione di pagamento oltre che le modalità di richiesta o di accesso (per esempio compilazione di moduli standard, accordi fatti ad hoc). Questi aspetti incidono anche sulle possibilità di negoziazione tra le parti.

mano che divide blocchi con disegnati euro

Esempi

Tralasciando l’esempio tipico dell’Agenzia delle Entrate circoscritto ai debitori verso il fisco, come accennato la dilazione di pagamento si è molto affermata nel credito al consumo, sia nei negozi tradizionali che in quelli on line. Tra gli esempi più conosciuti troviamo Pagodil, Scalapay, Klarna e APPpago.

Pagodil

Questa dilazione viene proposta dalla finanziaria francese Cofidis. Le condizioni dipendono dal tipo di convenzione che la finanziaria ha stipulato con venditore, soprattutto per quanto riguarda:

  • numero di rate accettato;
  • importo minimo e massimo dilazionabile.

L’aspetto che rimane costante è la mancanza dell’applicazione di interessi, per cui il prezzo di vendita dei prodotti viene suddiviso per il numero delle rate: per esempio dilazionare con Pagodil 1000 euro in 10 rate prevederà 10 rate fisse da 100 euro l’una.

Per accedervi bisogna:

  • avere un conto corrente bancario ed usare il bancomat o il libretto di assegni per attivare la richiesta (non occorre documentazione reddituale);
  • rivolgersi ad un venditore con accordo Pagodil attivo;
  • essere giudicato idoneo durante la brevissima fase di valutazione che si esaurisce nel giro di pochi minuti.

N.B. Pagodil viene usato soprattutto nei negozi tradizionali anche se alcuni negozi on line hanno recentemente cominciato ad offrirlo.

Klarna e Scalapay

Entrambe le modalità prevedono la suddivisione del prezzo di acquisto in tre rate senza l’applicazione di interessi. Per accedervi bisogna registrarsi per creare un account ed occorre avere una carta di credito sulla quale saranno addebitate le rate. La prima rata viene scalata subito mentre le successive saranno addebitate alle scadenze mensili successive.

Si tratta di procedure impiegabili soprattutto online, ma non manca la possibilità di utilizzo anche nei negozi fisici (tramite uso dell’app), come nel caso di Scalapay.

Appago

Si tratta di una soluzione proposta da Banca Sella, molto simile a Pagodil per il legame coi negozi fisici dato che per accedervi bisogna usare il Pos. E’ necessario che l’esercente aderente disponga di un conto corrente e di un pos Banca Sella. Anche in questo caso non c’è l’applicazione di interessi, ma a differenza delle altre tipologie viene data possibilità all’acquirente di scegliere il numero di rate con cui fare il rimborso tra il numero minimo e massimo proposto.

N.B. Tutti questi metodi non prevedono la presentazione di documenti giustificativi di reddito legate alle tradizionali garanzie reddituali, ma si avvalgono comunque di una breve fase di valutazione che potrebbe anche portare al rifiuto del finanziamento.

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