Cessione del quinto Mef: quali vantaggi per i dipendenti?

Cessione del quinto Mef: come fare la scelta giusta?

I dipendenti di aziende o amministrazioni, pubbliche o private, possono ottenere spesso finanziamenti con tassi a condizioni dedicate nel caso di apposite convenzioni. In questo articolo in particolare tratteremo la cessione del quinto Mef, che di fatto abbraccia varie possibilità. Andiamo ad analizzare più nel dettaglio tutti gli aspetti.

Le ‘convenzioni generiche’: a chi si rivolgono?

Nelle ricerche online legati ai finanziamenti spesso si trovano riferimenti di convenzioni tra l’Abi (l’associazione bancaria italiana) e il Mef (ministero dell’economia e delle finanze). Bisogna però capire bene a chi si rivolgono e quale è la loro validità, perché moltissime convenzioni nate tra questi due soggetti sono legate a provvedimenti del governo, oppure a iniziative del ministero, che si estendono spesso solo a un certo target di pubblico: consumatori, aziende, giovani, ecc.
logo del MEF
Come evidente tutte queste convenzioni non coinvolgono in modo diretto i dipendenti del Mef ma riguardano tutti coloro che hanno prodotti con banche o finanziarie (soprattutto prestiti e mutui) e che possono ottenere dei vantaggi (per esempio la sospensione o moratoria di pagamenti sulle rate in corso al verificarsi di determinate situazioni).

Convenzioni dirette Mef

Se tuttavia lo scopo della ricerca è proprio trovare informazioni sulla cessione del quinto per i dipendenti del Mef allora bisogna valutare soluzioni mirate, proposte da banche e/o finanziarie convenzionate (firmatarie di specifici accordi) su cessione del quinto o prestito con delega dedicati. Vediamo anche questo aspetto nel particolare.

Le condizioni e le caratteristiche

Le uniche informazioni che valgono per tutte le proposte sono quelle legate al tipo di prestito che è appunto la cessione del quinto dello stipendio (vedi anche cessione del quinto dipendenti statali). Nel particolare abbiamo:

  • importo massimo della rata pari a un quinto (oppure due quinti per la delega);
  • tasso fisso per tutta la durata (vedi anche Tassi prestiti: meglio fisso o variabile?);
  • un piano di ammortamento fino a 120 rate (sempre se compatibile con l’età massima anagrafica).

A queste condizioni ‘base’ si aggiungono altri aspetti che dipenderanno invece dal tipo di banca o finanziaria alla quale ci si rivolge (essendo decisioni che riguardano la politica di credito interna). Più precisamente abbiamo i seguenti punti:

  • durata minima (24 o 36 mesi);
  • limite massimo di età per poter fare la richiesta e quello massimo che si può avere al termine del contratto di finanziamento;
  • importo minimo e massimo che si può richiedere (da intendersi come importo minimo e massimo finanziabile);
  • se è possibile procedere alla richiesta anche con un contratto a tempo determinato.

mano che disegna su vetro e scritta cessione del quinto

Come scegliere al meglio

Per poter fare dei confronti tra le differenti proposte l’unica strada percorribile è quella di richiedere vari preventivi. Non solo, se si ha un po’ di tempo per ampliare la ricerca è una buona idea anche quella di farsi fare dei preventivi extra convenzione. Per fare questo ci si potrà riferire:

  • alle stesse società (banche e finanziarie) che hanno fatto la convenzione, richiedendo le condizioni destinate alla clientela ordinaria;
  • ad altre società che non hanno convenzioni attive in corso con il Mef.

Un discorso a parte va fatto per i dipendenti Mef che decidono di utilizzare il prestito pluriennale che alla pari degli altri dipendenti pubblici potrà essere sempre o diretto o garantito, a seconda del canale che si deciderà di sfruttare. In questo caso bisogna avere i requisiti necessari previsti dall’apposito regolamento, e seguire le relative procedure (si potrà essere indirizzati o aiutati dalla propria amministrazione).

A chi rivolgersi?

Le convenzioni attive per i dipendenti del Ministero della Finanza (la cessione del quinto non fa eccezione), vengono pubblicate sulla intranet e sul sito del Mef. Non è detto che online siano specificate le condizioni economiche mentre deve essere sempre indicato il referente o la procedura da seguire per poter procedere alla richiesta nel modo corretto.

In senso assoluto ci si deve attenere a queste indicazioni e rivolgersi a referenti indicati o alle filiali della banche inserite come convenzionate.

Quali vantaggi?

In presenza di queste convenzioni, soprattutto per le società più grandi, spesso non sono si hanno solo delle agevolazioni sui tassi e/o spese accessorie, ma anche nella procedura di richiesta. A riguardo si hanno spesso delle semplificazioni grazie a sistemi integrati che permettono agli uffici che devono raccogliere la documentazione reddituale, di accedere direttamente dal sistema a questo tipo di informazioni (e ad altre collegate come per esempio domicilio, residenza, recapiti, ecc).

mani che si stringono per confermare accordi

È sempre però consigliato, nella fase preliminare di valutazione di un preventivo, informarsi in modo approfondito su questi aspetti, dato che non è detto che ci sia uniformità di procedure. Nel caso del prestito pluriennale diretto il referente diventerà l’Inps ex Inpdap, mentre per quelli garantiti ci si deve rivolgere alle banche e/o finanziarie che hanno accettato il rispetto delle condizioni indicate nell’apposita convenzione.

Le richieste di preventivo

Per accertarsi di ottenere nei preventivi le condizioni che sono frutto di convenzioni, non si devono usare i tool online. Il canale tradizionale è infatti quello che permette di individuare l’offerta dedicata. Anzi, l’utilizzo del tool online può essere fuorviante anche nel caso dei prestiti pluriennali poiché può capitare che il tasso applicato non corrisponda a quello corrente. Questo è forse uno dei pochi limiti ai quali si deve sottostare.

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