Prestiti medici: Inps, Enpam o convenzioni locali?

Prestiti medici convenzionati alternative: Enpam e non solo

Per alcune categorie la scelta riguardo la tipologia di finanziamento al quale affidare le proprie necessità di liquidità è resa più varia grazie alla presenza di apposite associazioni di categoria professionali. Uno dei casi più emblematici è quello dei prestiti per medici. Tutti i medici (ospedalieri, specializzandi o liberi professionisti), devono infatti essere iscritti all’ordine di appartenenza, Enpam, e di conseguenza possono ottenere dei finanziamenti convenzionati anche con l’Ente stesso, spesso per le spese professionali ma anche per quelle personali.

Un formula molto usata è quella della cessione del quinto (non valida logicamente per i medici che scelgono come strada lavorativa quella di ‘liberi professionisti’), ma sono disponibili anche prestiti personali e finanziamenti finalizzati all’acquisto di macchinari, strutture e non solo. In aggiunta possiamo trovare anche i prestiti convenzionati per i propri pazienti, ovvero accordi con istituti di credito che permettono al professionista di fornire finanziamenti appositi per le proprie prestazioni mediche o diagnostiche.

Dove cercare?

Prima di fare una panoramica dei prestiti per medici dobbiamo distinguere tra coloro che sono dipendenti di una struttura pubblica, quelli che sono dipendenti per un’azienda privata ed i medici che sono liberi professionisti. L’unica ipotesi che rientra nei finanziamenti convenzionati valida per tutte le categorie è quella dei prestiti in convenzione con l’Enpam. Negli altri casi ci possono essere delle limitazioni, od ancora il moltiplicarsi di possibili alternative. Scopriamo insieme le principali opzioni:

  • I finanziamenti Enpam
    Trattandosi dell’ordine al quale devono essere iscritti tutti i medici che esercitano la professione, è anche quello di riferimento per le banche o le finanziarie che vogliono fare accordi aperti a tutti gli appartenenti alla categoria dei medici. Quindi la forza contrattuale, in fase di definizione delle condizioni economiche, può essere di un certo peso. Per conoscere le tipologie disponibili bisogna rivolgersi direttamente all’Enpam, o visitare la pagina dedicata ai prestiti medici sul sito ufficiale.

    Dal momento che le convenzioni scadono annualmente, e non è detto che vengano rinnovate, bisogna controllare, soprattutto a inizio anno, la lista delle banche e finanziarie coinvolte e le condizioni che per quell’anno saranno applicate.

    Per poter poi ottenere preventivi e indicazioni più specifiche sul tipo di prestito, sulla possibile durata e importo richiedibile, in base alla situazione personale, bisogna rivolgersi ai referenti delle convenzioni. A riguardo può essere più semplice farsi indirizzare direttamente dall’Ente, anche nel caso di banche di un certo peso, come nel caso di Bnl o Banca Popolare di Sondrio.

    Ricordiamo inoltre che i finanziamenti ‘convenzionati’ non riguarderanno solo le cessioni del quinto, proprio per andare incontro alle necessità anche dei professionisti più giovani, all’inizio della carriera e dei liberi professionisti.

  • esempio consulenza medica

  • Le alternative all’Enpam
    Come già accennato gli altri prestiti accessibili ai medici sono condizionati dal tipo di ‘posizione’ che si occupa e dal tipo di contratto che si ha con la struttura sanitaria. Ricapitolando la situazione va suddivisa in:

    • Medici che lavorano per strutture pubbliche
      Per questi professionisti si aprono le porte dei prestiti ex Inpdap, logicamente se hanno maturato i requisiti minimi necessari e hanno bisogno di importi che rientrano in quelli massimi erogabili in funzione del tipo di motivazione che spinge alla richiesta.

      In aggiunta ci sono anche i prestiti pluriennali garantiti dall’Inps ed erogati da banche e finanziarie che hanno stipulato apposite convenzioni.

      In entrambi i casi la formula usata è quella della trattenuta a monte sullo stipendio di un importo pari al massimo al 20% dello stipendio. Stessa modalità di rimborso (trattenuta a monte) anche nel piccolo prestito richiedibile tramite la piattaforma NoiPa, sempre accessibile.

      A queste alternative si aggiungono le convenzioni che alcune banche o finanziarie possono aver stipulato anche con la singola struttura sanitaria (quindi valida solo per il personale dipendente di quella struttura, e non a livello nazionale). In questi accordi ‘locali’ sono specificati i requisiti che si devono avere ed eventuali limitazioni di accesso.

    • Medici che lavorano per strutture sanitarie di diritto privato
      In questi casi viene a cadere tutta la parte di prestiti convenzionati con l’Inps (come il prestito pluriennale diretto, quello garantito e il piccolo prestito NoiPa). Rimane invece percorribile la strada convenzioni Enpam e quella di accordi stipulati tra banche e l’amministrazione della propria clinica, ma ovviamente è possibile soprattutto per le cliniche grandi o appartenenti a grandi gruppi.
    • Liberi professionisti
      La situazione si limita agli accordi Enpam, in quanto, come professionista autonomo, non si ha la possibilità di aderire ad accordi, a meno che si collabori con accordi in cliniche private. In tal caso si può ottenere un’estensione delle convenzioni presenti (tuttavia si tratta di un’ipotesi che non è automatica ma che deve essere prevista nelle convenzioni stesse).

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Importi e modalità di adesione

Tranne che nel caso dei prestiti pluriennali diretti, non ci sono delle somme massime e minime che valgono per tutti gli accordi, in quanto queste sono stabilite dalle varie banche o finanziarie firmatarie. Lo stesso discorso vale anche sulle durate, fatta eccezione per la cessione del quinto, per la quale è la legge che ha stabilito la durata massima di 120 mesi. Quindi per conoscere la situazione nel dettaglio (tasso applicato, durata massima consentita, spese accessorie eventualmente applicate) bisogna farsi fare dei preventivi personalizzati e poi metterli a confronto.

Per quanto riguarda l’iter da seguire per l’adesione ai prestiti medici in convenzione, si deve distinguere da quelli Inps (per i quali bisogna passare per le modalità telematiche tramite la propria amministrazione), il piccolo prestito NoiPa (sempre tramite piattaforma apposita telematica) e tutti gli altri. Ad esempio, nel caso dei prestiti in convenzione con l’Enpam si potrà individuare nel contenuto della convenzione il referente al quale rivolgersi. Questo discorso non vale quando si tratta di convenzioni nazionali, per le quali ci si può rivolgere direttamente alla filiale che appartiene al gruppo bancario o alla società finanziaria che hanno fatto o rinnovato gli accordi.

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