Prestito con contratto part time: è davvero possibile?

Prestito con contratto part time: alternative e requisiti

Quando si ha il bisogno di liquidità, disporre di un reddito dimostrabile è importante per accedere al credito, ma ci possono essere alcune limitazioni, come nel caso del prestito in caso di un contratto part time. Per capire di quali soluzioni possono usufruire i lavoratori con contratto di lavoro ad orario ridotto rispetto alle 40 ore standard settimanali, dobbiamo prima vedere le differenze sulle varie tipologie di part time che ci possono essere.

Tempo determinato e tempo indeterminato

Nel part time vengono principalmente usate due formule, quella del part time verticale oppure il cosiddetto part time orizzontale. Entrambi possono essere impiegati sia in caso di contratto a tempo indeterminato che di contratto a termine (o a tempo determinato). Per entrambe le situazioni ci possono essere delle limitazioni di accesso ad un finanziamento, anche se per motivazioni differenti. Vediamole nello specifico:

Contratto part time verticale
Nel caso di lavori con carattere fortemente stagionale, spesso capita che si lavori per aziende che concentrano l’attività lavorativa in alcuni periodi dell’anno. Non solo, in alcuni casi si verifica una vera e propria sospensione, che può durare anche diversi mesi. Con il part time verticale l’attività svolta viene appunto concentrata in giorni della settimana, in settimane o addirittura in mesi dell’anno, purché il numero totale delle ore previste dal contratto non venga superato (oltre si parla poi di lavoro straordinario).

lavoro part time

Concentrando le ore di lavoro nei mesi dell’anno in cui c’è bisogno di dipendenti, è quindi più facile e conveniente fare contratti a tempo indeterminato, così da avere un rapporto continuativo con il dipendente. Quest’ultimo nei mesi di attività piena percepirà una busta paga anche con importi elevati, in quanto lo stipendio sarà calcolato sulle ore effettivamente lavorate (quindi ben più alto di quanto previsto nel contratto lavorando le ore settimanali standard), mentre nei mesi di sospensione lo stipendio sarà praticamente nullo.

Per questa motivazione ci sono alcune banche e finanziarie che possono concedere la possibilità di un prestito con un contratto part time verticale, ma solo se non ci sono sospensioni annuali superiori ad un certo numero di settimane (che possono essere per esempio 2 mesi, 3 mesi, ecc). Ci sono poi limitazioni evidenti se si intende richiedere la cessione del quinto, proprio perché viene a mancare il requisito della continuità di una busta paga sufficiente per l’applicazione della trattenuta a monte.

Più comunemente il part time verticale ha invece caratteristiche regolari o meglio costanti durante tutto l’arco dell’anno, come per esempio il lavoro concentrato in 3 giorni a settimana, con un totale di 24 ore lavorate (ovviamente è un esempio poiché le combinazioni possono essere tantissime).

Se si verifica questa ipotesi allora, a fronte di un contratto a tempo indeterminato, la tipologia del part time non costituisce un ostacolo ad una richiesta di prestito, a patto che lo stipendio netto mensile sia giudicato ‘sufficiente’ dall’istituto di credito.

contratto di lavoro part time

Contratto part time orizzontale

In questo secondo caso il dipendente lavora tutti i giorni previsti alla pari dei contratti full time ma con un orario ‘giornaliero’ ridotto (in linea di massima 4 o 5 ore al giorno). Con un contratto di lavoro part time di tipo orizzontale si ha quindi una ‘continuità’ lavorativa ben valutata da parte degli istituti di credito a cui si devono però aggiungere ‘generalmente’ i seguenti requisiti:

  • un contratto a tempo indeterminato;
  • uno stipendio percepito superiore al minimo accettato dalla banca o dalla finanziaria che è stata scelta per richiedere il prestito.

Contratto a termine
In questo caso si avrà non solo un orario ‘ridotto’ nel suo complesso, ma anche una scadenza ‘prefissata’ del contratto di lavoro. Proprio per questo è abbastanza difficile trovare banche o finanziarie che siano disposte ad erogare finanziamenti a questa categoria di lavoratori. Se ci si trova in una situazione di questo tipo, la migliore scelta è generalmente quella di inserire nella pratica un garante con una situazione reddituale e patrimoniale solida. In alternativa, è possibile rivolgersi ad alcuni istituti di credito che erogano prestiti anche ai lavoratori a tempo determinato, regolando il piano di ammortamento proprio in funzione della durata del contratto stesso. Ne è un esempio Fiditalia, come riportato al 30 gennaio 2020 sul sito ufficiale.

documenti per prestito contratto di lavoro part time

Quali condizioni bisogna valutare?

A prescindere dalla tipologia del contratto, i parametri e le limitazioni che gli Istituti di credito possono applicare variano notevolmente a seconda delle politiche di credito adottate dalla propria azienda. Quindi, per prima cosa, bisogna informarsi personalmente sul tipo di ‘requisito’ necessario che le varie banche o finanziarie richiedono. Principalmente è necessario appurare:

  • quale può essere il livello di stipendio minimo che viene accettato: qui si deve fare la distinzione tra la cessione del quinto, dove l’importo minimo è stabilito dalla legge (deve essere almeno pari all’assegno sociale pagato dall’Inps per quell’anno), e un normale prestito personale o finalizzato. Per questi ultimi due ribadiamo come il limite venga scelto in totale libertà dalla società alla quale ci si rivolge, per cui può capitare che una lo ritenga insufficiente, mentre per un’altra sia accettabile;
  • quali requisiti o garanzie aggiuntive vanno presentate;
  • il tipo di ‘part time’ che è ammesso per avviare una pratica;
  • se ci sono delle restrizioni al tipo di attività svolta o settore di appartenenza.

Una volta trovate almeno due banche o finanziarie disposte a valutare la nostra richiesta di un prestito, si potranno richiedere i rispettivi preventivi (anche per conoscere la somma massima che si potrebbe ottenere) per metterli a confronto.

Ma attenzione: non bisogna commettere l’errore di chiedere ad una finanziaria un preventivo di ‘prestito personale’ e all’altra un preventivo di ‘cessione del quinto’. I preventivi non hanno costi e sono un diritto a tutti gli effetti, quindi nell’indecisione sul tipo di finanziamento si dovrebbero richiedere 4 preventivi: due di cessione del quinto e due di prestito personale e poi metterli a confronto con quelli della stessa tipologia.

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