Cessione del quinto dello stipendio
La cessione del quinto dello stipendio è un prestito non finalizzato all’acquisto di uno specifico bene o servizio ed è disciplinato dalla normativa sul credito al consumo.
Si tratta di una particolare tipologia di prestito personale, che può essere richiesto esclusivamente dal lavoratore dipendente, sia pubblico che privato, o da un pensionato, il quale ottiene direttamente dalla banca o finanziaria la disponibilità di una somma con cui, successivamente, potrà finanziare qualsiasi tipo di spesa familiare o acquisto.
Prevede rate di importo fisso non superiori alla quinta parte dello stipendio netto che vengono rimborsate automaticamente grazie alla trattenuta diretta sulla busta paga; di conseguenza, l’ente finanziatore riceverà i rimborsi direttamente dal datore di lavoro.
Piano di ammortamento
La cessione del quinto prevede un tasso di interesse fisso – espresso dal T.A.N. (tasso annuo nominale) e T.A.E.G. (tasso annuo effettivo globale) – ed un rimborso secondo un piano di ammortamento alla francese: rate costanti composte da una quota interessi decrescente e una quota capitale crescente; ciò consente alle banche o finanziarie di tutelarsi in quanto la maggior parte della quota interessi totale viene pagata con le prime rate.
La durata del finanziamento è compresa tra 24 e 120 mesi (dipendenti statali).
Importo massimo
In base alla normativa sul credito al consumo aggiornata nel 2010 l’importo massimo per un prestito personale è di 75.000 euro e viene versato direttamente al cliente tramite bonifico o assegno circolare.
Nel caso della cessione del quinto, essendo un finanziamento garantito (dal TFR cumulato e dalle polizze assicurative obbligatorie) la banca o finanziaria potrà tranquillamente arrivare a 75.000€, a patto che l’entità dello stipendio netto percepito e la durata scelta lo consentano. Infatti nella cessione del quinto non è l’importo richiesto a determinare la rata ma il contrario.
Come si calcolano rata e importo massimo
Infatti, abbiamo detto che per legge la rata mensile con cui avviene il rimborso della cessione non può superare il 20% dello stipendio, al netto di assegni familiari, straordinari o eventuali altre trattenute in busta paga. Occorre quindi calcolare la cosiddetta quota cedibile, richiedendone il certificato stipendiale presso la propria amministrazione di competenza o datore di lavoro.
Una volta individuata la quota cedibile e la durata massima che si intende richiedere, moltiplicando l’importo della rata per il numero di mensilità si otterrà il montante, ovvero non quanto effettivamente erogato sul nostro conto ma la somma del capitale concesso più gli interessi che andremo a restituire.
Esempio
Immaginiamo di percepire uno stipendio mensile netto di 1800€ . La quota cedibile sarà di 360€ quindi, scegliendo ad esempio la durata massima di 120 mesi, si arriverà ad un montante massimo di 43.200€. Questo non vuol dire che otterremo tale cifra come importo del finanziamento. La somma che ci sarà effettivamente erogata sul conto sarà, se nel nostro esempio applichiamo un TAN 9,2% e un TAEG 10,85%, intorno ai 28.000€, perchè dobbiamo sottrarre dal montante gli interessi dovuti e tutte le spese accessorie, assicurazione obbligatoria compresa, se non offerta dalla banca.
Se la somma erogabile non dovesse essere sufficiente, allora si potrà eventualmente procedere alla richiesta del doppio quinto (detto anche prestito con delega) per impegnare un ulteriore quinto dello stipendio ed arrivare quasi a raddoppiare la somma ottenibile. In tal caso, però, la collaborazione del datore di lavoro non è obbligatoria, ma solo facoltativa.
Inoltre è bene sottolineare che la cessione del quinto, spesso, non conviene per piccoli importi (sotto i 5.000 euro di solito il TAEG è più elevato).
Garanzie
La cessione del quinto è un finanziamento garantito ma, differentemente dal mutuo, non prevede la prestazione di garanzie reali (pegno o ipoteca); la garanzia principale è rappresentata dal reddito da lavoro dipendente infatti le rate vengono trattenute direttamente dalla busta paga. Oltre alla stabilità del posto di lavoro l’ente finanziatore potrà contare, in caso di insolvenza, sia sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto) maturato dal dipendente che sulla stipula obbligatoria di due polizze assicurative (rischio vita e rischio impiego) che andranno a sanare il debito qualora il TFR non sia sufficiente.
Chi lo può richiedere
La cessione del quinto può essere richiesta da tutti i dipendenti di aziende pubbliche, statali e private ma è un finanziamento nato per i dipendenti pubblici, per i quali è stata predisposta un’apposita normativa (Dpr 180 del 5.1.1950 e Dpr 895 del 28.7.1950). Tra i principali vantaggi di questa normativa vi è l’obbligo per il datore di lavoro di accogliere la richiesta del dipendente (ricorrendo i presupposti).
Oggi la cessione del quinto è prevista anche per i dipendenti privati, ma rispettando determinate condizioni:
- avere un contratto a tempo indeterminato;
- l’azienda di appartenenza deve avere almeno 16 dipendenti e deve rientrare in specifiche categorie (S.p.A., S.r.l, S.c.a.r.l., Enti, Fondazioni, Onlus).
Inoltre, oggi possono accedere a questo tipo di prestito anche i pensionati, i lavoratori atipici e quelli a tempo determinato.
Naturalmente in questo caso ci sono dei limiti da rispettare: nel caso dei pensionati le rate non possono intaccare il trattamento minimo; inoltre, l’INPS ha escluso la possibilità di poter ricorrere a questo strumento finanziario nei casi di pensioni di invalidità civile e di reversibilità.
Per quanto riguarda i contratti a termine, la durata del prestito non potrà essere superiore a quella indicata nel contratto di lavoro.
Vantaggi
E’ più facile da ottenere in quanto non è previsto alcun controllo sulla capacità di restituire il prestito.
Dunque, può accedere a tale strumento finanziario anche chi ha subito un protesto o ha avuto problemi nel pagamento puntuale delle rate.
La garanzia, infatti, è costituita dal contratto di lavoro e dall’assicurazione obbligatoria che copre il credito in caso di morte, malattia o perdita del posto di lavoro. Nel caso dei pensionati la polizza vita costa in genere il 3-4% del capitale da rimborsare.
Chi lo può concedere
La cessione del quinto dello stipendio può essere erogata direttamente da:
- banche;
- intermediari finanziari iscritti nell’apposito albo tenuto presso l’Ufficio Italiano dei Cambi.
Il cliente dunque, per sottoscrivere un contratto di cessione del quinto può recarsi direttamente presso lo sportello di una banca/finanziaria o utilizzare i siti internet di banche e società abilitati a concedere prestiti on-line presentando la seguente documentazione:
- documento d’identità valido;
- tessera sanitaria;
- documento della quota cedibile;
- ultima busta paga;
- CU.
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